Gli ultras uniti per distribuire aiuti nella zona del terremoto in Turchia: oltre ogni rivalità
Il terremoto che ha colpito la zona sud della Turchia e parte della Siria è stato devastante. Il bilancio delle vittime è salito oltre le undicimila e si continua a scavare tra le macerie. Una tragedia immane. Ci sono ancora tantissime scosse di assestamento e le temperature sono rigidissime, sia per gli sfollati che per i soccorritori.
Per provare a dare una mano in questa situazione di grande emergenze i gruppi ultrà di alcuni club turchi hanno messo da parte la rivalità e si sono rimboccati le maniche per prestare aiuto alle zone colpite dal sisma.
I gruppi organizzati di Besiktas, Galatasaray e Fenerbahçe, insieme a quelli dell'Amedspor e di squadre meno conosciute dalle nostre parti; hanno messo da parte le divergenze calcistiche per distribuire aiuti e dare una mano agli sfollati in questi momenti di dolore e difficoltà.
Prima di loro erano stati diversi club a muoversi per aiutare le vittime del sisma aprendo i propri stadi e trasformandoli in centri di raccolta aiuti per le vittime del terremoto sotto il coordinamento dell'Afad (presidenza per la gestione dei disastri e delle emergenze: così club più importanti della capitale turca, Besiktas, Fenerbahçe e Galatasaray hanno aperto il Vodafone Park, l'Ulker e il Nef per organizzare la distribuzione.
L'İstanbul Başakşehir ha mostrato come i calciatori lavoravano e aiutavano nella raccolta e nelle chiusura degli scatoloni di aiuti mentre sui social del Gala è stato postato un video di Dries Mertens che dava una mano per smistare i colli sui camion in partenza verso le zone del sisma.
Solo in un'altra occasione i gruppi ultrà delle tre big hanno postato una foto insieme per mostrare unità e dobbiamo tornare indietro al 2013, esattamente dieci anni fa, a Piazza Taksim. In quel caso sotto il movimento di Gezi Park, che diede vita ad una serie di manifestazioni di dissenso contro il governo di Recep Tayyip Erdoğan, i gruppi ultrà dei Carsi (tifosi del Besiktas), degli Ultra Aslan (Galatasaray) e dei Sol Acik (Fenerbahce) si unirono contro l'attuale presidente turco per mostrare il loro dissenso, insieme a tantissime altre persone, per i metodi di repressione del governo nei confronti di un movimento essenzialmente pacifico.
Per una situazione completamente diversa gli ultras mettono da parte la rivalità e a distanza di dieci anni mostrano di nuovo unità in un momento di difficoltà del loro paese.