Gli ultras della Juventus contro la squadra: “State umiliando una maglia”
La Caporetto contro il Benevento ha alzato il polverone delle critiche nei confronti della Juventus di Andrea Pirlo. Al di là della fiducia, incassata a fine sconfitta, da parte della dirigenza bianconera ciò che resta degli ultimi 90 minuti e del gol di Gaich è la delusione furente dei tifosi. Con la neo promossa di Filippo Inzaghi, a Torino, era obbligatorio vincere, al di là delle pressioni da mettere all'Inter (ancora troppo lontana anche in caso di successo) ma per il semplice motivo che si cercava continuità e certezze in un momento in cui molti dubbi stavano travalicando il bordo del vaso. Missione miseramente fallita, e non è la prima stagionale, motivo per cui adesso il popolo bianconero appare stanco.
Il rischio è quello di buttare il bambino insieme all'acqua sporca ma la tifoseria bianconera è abituata da tanto tempo ad essere abituata (troppo) bene per curarsene. E così, a due mesi dalla conclusione della stagione, con una Coppa Italia da poter vincere e uno scudetto da puntare, tutto appare irrimediabilmente compromesso. Perdere fa male, contro una neo promossa in casa nel momento in cui serve schiacciare sull'acceleratore, ancor più. E così sui social è scoppiata la polemica con un filo conduttore di fondo: i giocatori non stanno onorando la maglia.
Vestire la Juventus è da sempre motivo di orgoglio e appartenenza, per i tifosi, la brutta figura contro il Benevento va oltre la semplice, dolorosa sconfitta. E oltre anche ai rituali scherni post sconfitta dei tifosi avversari. Andrea Pirlo non aveva convinto prima, ha mancato alcune attese minime cammin facendo, rischia di deludere a fine corsa. Lasciando con un pugno di mosche chi da dieci anni domina in Italia e sgomita con le big europee nella Coppa più importante.
"State umiliando una maglia" è diventato così il grido di ribellione di una tifoseria che, impossibilitata a riversarsi nello stadio di casa per la pandemia, fa sentire la propria voce via social, grancassa che tutto amplifica nel bene e nel male. I meno 10 punti dall'odiato Antonio Conte, la qualificazione in Champions League ancora in bilico, le incertezze nel gioco della squadra, i dubbi sul valore dei singoli. A tutto questo si aggiunga l'impietoso confronto con Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri, tecnici che prima di Pirlo a questo punto avevano 11 o addirittura 20 punti in più.
La dirigenza ha confermato l'allenatore, ma la sensazione è che l'ambiente bianconero abbia già deciso il proprio destino a fine stagione. L'unione fa la forza, da qui a giugno tutti a remare insieme, stringendo i denti, allontanando le voci e la sensazione di un ciclo oramai esausto, evitando di pensare a ciò che il mercato porterà o toglierà. In questo senso, "State umiliando una maglia" può trasformarsi nell'attuale grido di rabbia per la delusione in un ulteriore incitamento a non mollare. Fino alla fine, che in questo caso ha una data precisa: giugno.