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Gli ultimi giorni di Schillaci, la figlia: “Ci ha chiesto scusa, quadro clinico senza speranza”

La figlia secondogenita di Totò Schillaci, Jessica, racconta gli ultimi giorni in ospedale assieme al padre: “Ci ha chiesto scusa perché ha pensato di non essere stato presente tutte le volte che avrebbe voluto. La situazione è precipitata negli ultimi giorni: papà ha iniziato a giocare una partita che sapeva già di avere perso”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Oggi è il giorno dei funerali di Totò Schillaci, cui Palermo tributerà l'ultimo abbraccio dopo aver già inondato di amore l'ex bomber dell'Italia nei due giorni di camera ardente allo stadio Barbera. La morte di Schillaci a 59 anni ha toccato tutti, anche i più giovani, che avevano imparato a conoscere il generoso e semplice Totò – e ne avrebbe avuto per darsene delle arie, visto quanto sia una leggenda anche all'estero – attraverso le sue apparizioni televisive. L'eterno ragazzo della Sicilia stavolta non poteva vincere, come ha spiegato la figlia Jessica: "Il suo quadro clinico non lasciava nessuna speranza, ma io avrei voluto salvarlo, non è stato possibile". La ragazza ha raccontato gli ultimi giorni di Schillaci: Totò ha detto ai figli parole che non sarà possibile dimenticare.

La figlia di Schillaci racconta gli ultimi giorni di Totò: "Ha chiesto scusa a noi figli"

"Tre giorni fa, al suo capezzale, io e mio fratello Mattia gli abbiamo detto che davanti all'ospedale c’erano già le TV. Ci ha risposto: ‘A me importa solo di voi'. E ci ha chiesto scusa perché ha pensato di non essere stato presente tutte le volte che avrebbe voluto, che noi avremmo voluto. Io faccio l'infermiera a Verona e sono tornata per stare assieme a lui in questi giorni di profondo dolore", ha detto Jessica, la figlia secondogenita – dopo Mattia – nata dal primo matrimonio con Rita Bonaccorso.

Jessica Schillaci in una foto pubblicata sul proprio profilo Facebook: fa l'infermiera a Verona
Jessica Schillaci in una foto pubblicata sul proprio profilo Facebook: fa l'infermiera a Verona

"Conosco la trafila del fine vita, ma intraprendere questo cammino con il proprio padre, con un padre giovane, è davvero lacerante – ha continuato Jessica a Repubblica – Abbiamo parlato, abbiamo anche scherzato finché è stato possibile. Abbiamo ricordato i momenti più belli delle nostre vite, quelli che non si potranno mai dimenticare, che nessuna morte potrà mai portarmi via. È stato a suo modo un eroe ma per me era solo un padre. Il nostro rapporto non è stato sempre facile, ma quale rapporto fra genitori e figli è facile? Certamente, non è stato facile dirgli addio".

L'omaggio a Schillaci allo stadio Barbera di Palermo: tantissima gente in fila
L'omaggio a Schillaci allo stadio Barbera di Palermo: tantissima gente in fila

"La situazione è precipitata negli ultimi giorni, era una partita già persa"

Il tumore al colon che aveva colpito Schillaci era ormai un nemico impossibile da sconfiggere: "Ho preso le ferie a luglio per stare assieme a papà. Siamo andati al mare a Isola delle Femmine, avrebbe voluto portarmi in barca ma faceva già tanta fatica. Ci siamo accontentati di un bagno al mare e di un super pranzo a base di pesce. È stato bellissimo. Quando mi ha riaccompagnato all’aeroporto si vedeva che faticava. La situazione è precipitata negli ultimi giorni: papà ha iniziato a giocare una partita che sapeva già di avere perso. Ma se l’è giocata fino in fondo pensando non a sé stesso ma alle persone che ha amato e che continuerà ad amare ovunque si trovi adesso".

Quanto sia stato devastante l'ultimo periodo, lo spiegano in maniera cruda le parole della moglie Barbara alla camera ardente: "Per tre anni e mezzo abbiamo lottato contro questa malattia. Diciamo che lui l'aveva superata, avevano detto che era guarito e quando è arrivata la proposta di fare un programma televisivo abbiamo deciso di riprenderci la nostra vita in mano, ma dopo il rientro dalla trasmissione abbiamo fatto nuovamente degli accertamenti. Le metastasi avevano preso la parte cervicale, è stato sottoposto a chemioterapie, radioterapie, è stato veramente massacrato però lui ha lottato veramente, è stato un guerriero. Lui voleva vivere per me, per i suoi figli e fino all'ultimo ce l'ha dimostrato".

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