Gli ultimi giorni di Maradona: “Parlava da solo, pillole per tenerlo buono”
Mentre prosegue l'inchiesta della magistratura sulla morte di Diego Armando Maradona, emergono nuovi preoccupanti retroscena sugli ultimi giorni di vita del Pibe e su come veniva assistito. Le parole della dottoressa Griselda Morel, psicopedagoga dell'ultimogenito del Pibe, Dieguito Fernando confermano le "ombre" relative al modo in cui la grande gloria veniva trattato e curato nella sua casa dopo l'operazione al cervello.
Griselda Morel è la dottoressa che ha seguito Dieguito Fernando, ovvero l'ultimo figlio di 8 anni di Diego Armando Maradona, nato dalla relazione con Veronica Ojeda. La psicopedagoga è stata ascoltata dai magistrati nell'ambito dell'inchiesta sul decesso del Pibe, che finora vede tra gli indagati il neurochirurgo e suo medico personale Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, due infermieri e lo psicologo Diaz. La Morel ha spesso accompagnato il piccolo Dieguito in visita al padre, visto che i due erano molto legati, come confermato dai problemi accusati dal bambino dopo la morte del padre.
Dai racconti della dottoressa emerge un quadro preoccupante in merito ai giorni precedenti al decesso del Pibe: "Monona (la cuoca di Maradona, ndr) mi ha più volte raccontato di come il personale di sicurezza sciogliesse delle pillole nella birra, per fare in modo che lui stesse buono durante la notte. Lo facevano prima che Maradona andasse a dormire, in modo da tenerlo a bada. A volte era lui stesso a chiedere le pillole, perché soffriva di insonnia, e loro facevano qualsiasi cosa. Se Diego si alzava alle 9 del mattino con il desiderio di una birra, loro gliela davano".
A giudizio della Morel, Diego Armando Maradona aveva già mostrato segni di una condizione psico-fisica al limite e a tal proposito rivela anche un retroscena che non ha bisogno di commenti: "Già a settembre-ottobre Diego aveva problemi per via dell'alcol, beveva vino e birra. Era così tutti i giorni, tanto che una delle ultime volte che sono stata a visitarlo con Veronica era così gonfio in volto da essere quasi irriconoscibile. Ma una volta abbiamo trovato il ‘Diez', e questo è il massimo in una stanza che parlava al telefono…solo che l'apparecchio non c'era, stava nella sua immaginazione".
Non aiutavano di certo le condizioni in cui Maradona viveva nell'abitazione in cui aveva scelto di recuperare dopo l'operazione alla testa. A tal proposito la dottoressa ha accusato anche i fisioterapisti che avrebbero dovuto prendersi cura di lui: "Gli offrivano continuamente da bere e lo intontivano per fare i loro comodi. Quella casa era ridotta uno schifo, con tanta sporcizia e un frigorifero pieno esclusivamente di alcolici. Diego si lamentava che il bagno era al piano di sopra, e allora loro lo lavavano con un tubo di gomma".