Gli insulti razzisti di PSG-Basaksehir diventano un caso diplomatico. Erdogan: “La Uefa agisca”
L'episodio del ‘Parco dei Principi', che ha macchiato di razzismo l'ultima partita della fase a gironi di Champions League di Paris Saint-Germain e Basaksehir, ha finito per coinvolgere anche il mondo della politica e della diplomazia. Di fronte alle vergognose parole razziste pronunciate dal quarto uomo, il rumeno Sebastian Coltescu, e alla reazione della panchina della formazione di Istanbul, anche Recep Tayyip Erdogan ha così preso una dura posizione con un post pubblicato suo profilo Twitter
"Condanniamo fermamente le frasi razziste rivolte a Pierre Webo e credo che la Uefa debba necessariamente intervenire. Siamo incondizionatamente contro il razzismo e la discriminazione nello sport e in tutti i settori della vita". Sull'intervento del presidente turco circola inoltre un'ulteriore indiscrezione, rilanciata anche dal profilo Twitter del giornalista di Sky Alessandro Alciato, che parla di un presunto dialogo tra un giocatore turco e alcuni del PSG. Il calciatore del Basaksehir avrebbe spiegato che l'ordine di non rientrare in campo sarebbe partito proprio dallo stesso Erdogan.
La reazione dell'UEFA
Di fronte ad una delle pagine più vergognose della storia della Champions League, l'UEFA non è rimasta ovviamente insensibile e ha colto subito al volo le richieste di intervento partite dalla Turchia. Dagli uffici di Nyon, è così partita immediatamente la comunicazione dell'apertura di un'indagine per far chiarezza sul triste episodio.
"Dopo l’incidente di stasera nella partita di Champions League tra Paris Saint-Germain e Istanbul Basaksehir, dopo una discussione con i due club, la UEFA in via eccezionale ha deciso di disputare i restanti minuti della sfida domani con un nuovo staff arbitrale, con calcio d’inizio alle 18.55 – si legge nella nota diramata – Un’accurata inchiesta sull’incidente è stata immediata aperta. Il razzismo e la discriminazione in tutte le sue forme non devono trovar posto nel calcio".