Gli errori di Szczesny aumentano i rimpianti per Donnarumma, ma non per la Juve: “Era senza senso”
Al di là della prova deficitaria – solo il 31% di possesso palla contro il 69% del Napoli, 7 tiri a 24, un secondo tempo in cui la Juventus è stata messa sotto da ogni punto di vista – è innegabile che a decidere il match del Maradona sono stati anche le incertezze di Wojciech Szczesny, soprattutto quella in occasione del pareggio di Politano, ma anche la frittatona in compartecipazione con Kean sulla rete della vittoria di Koulibaly. Sui social i tifosi bianconeri si sono scatenati, chiedendo ad Allegri di mandare in panchina il polacco, apparso deficitario in questo inizio di stagione, puntando su Perin fin dal prossimo match di Champions League.
Eventualità che il tecnico bianconero ha seccamente escluso nel dopo partita, Szczesny non si tocca: "È il nostro portiere titolare e continuerà ad esserlo, non temo alcun contraccolpo psicologico. Martedì a Malmö, in ogni caso, sarà di nuovo tra i pali della Juve". Anche il nome di Buffon ricorre nei commenti che sottolineano l'attuale scarsa affidabilità del numero uno della Vecchia Signora, con qualcuno che arriva a rimpiangere il 43enne carrarino andato al Parma, così come non mancano le accuse alla dirigenza della Juventus per non essersi portato a casa Gigio Donnarumma, accasatosi invece a parametro zero al PSG.
Il motivo per cui il miglior giocatore degli ultimi campionati Europei non è nello spogliatoio della Continassa lo ha spiegato chiaramente il DG bianconero Federico Cherubini a Tuttosport alla vigilia del match di Napoli: "La Juventus ha un portiere con un contratto lungo (30 giugno 2024, ndr) e un’affidabilità nella quale continuiamo a credere. Per cui abbiamo ritenuto che non fosse prioritaria la sostituzione tra i pali e per la logica delle scelte che stiamo facendo non avrebbe avuto senso fare quello che ha fatto il PSG. Cioè non era opportuno creare quella condizione con due portieri importanti nello stesso organico". Il che significa anche che Perin non è ritenuto tale: non il massimo per motivare l'ex nazionale azzurro. Avanti con Szczesny è la parola d'ordine a Torino.