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Gli attaccanti sono i calciatori che rischiano di più il contagio da Covid

Uno studio dell’Università danese di Aarhus sulle possibilità di contagio da Coronavirus durante le partite di calcio, ha evidenziato che sono gli attaccanti quelli che rischiano di più in caso di presenza in campo di un altro giocatore positivo al Covid. Tempo di esposizione più alto rispetto ai compagni per chi si muove sul fronte dell’attacco.
A cura di Marco Beltrami
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In attesa di capire quale sarà il futuro della Serie A, il grande calcio è ripartito con la Bundesliga, primo dei top campionati a riaprire i battenti dopo l'emergenza Coronavirus. In campo non sono mancati contrasti e ammucchiate in area di rigore durante corner e barriere su calci piazzati. Situazione che inevitabilmente hanno fatto discutere. A proposito della sicurezza dei calciatori, uno studio dell'Università danese di Aarhus ha evidenziato qual è il ruolo a più alto rischio contagio da Coronavirus

Qual è il ruolo del calcio a più rischio contagio da Coronavirus

L'Aarhus University, in attesa della ripresa del massimo campionato di calcio danese che dovrebbe concretizzarsi a fine maggio, ha pubblicato i risultati di uno studio relativo ai rischi di contagio da Coronavirus in campo per valutare se sia possibile o meno portare a termine la Superliga. Secondo i ricercatori del Paese nordeuropeo, il ruolo che durante le partite è maggiormente esposto al Covid 19 è l'attaccante. 

Perché gli attaccanti sono a più rischio contagio Covid

Nello studio sono stati presi in esame i dati relativi a 14 partite della SuperLiga danese, con la simulazione della presenza in campo di un calciatore positivo al Covid-19, che possa incrociarsi così con altri giocatori nel raggio di un metro e mezzo. Il tempo di esposizione per ogni protagonista della partita è di circa un minuto e mezzo, ovvero 88 secondi. Diverso invece il caso degli attaccanti per cui il tempo di esposizione sale a due minuti. Se il numero dei positivi in campo sale a due, ogni giocatore sarà esposto al virus per tre minuti, mentre con tre contagiati il tempo di esposizione diventa di 4 minuti e mezzo.

Le differenze tra calciatori dilettanti e professionisti

Secondo il National Board of Health danese si fa riferimento ad un contatto rilevante, quando il soggetto si trova a meno di due metri da una persona infetta per più di 15 minuti, motivo per cui il tempo indicato nello studio universitario non viene definito "critico". A tal proposito i calciatori dilettanti, hanno meno rischi di contagio rispetto ai professionisti, alla luce della minore velocità del gioco e del minor numero dei contrasti legato ad un ritmo inferiore.

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