Gli arbitri spiegano la regola della mano di Dumfries non punibile: esiste il concetto di sagoma
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"Dumfries ce l'ha in figura", e ancora "il braccio era in sagoma": queste sono le due frasi chiave per capire perché l'arbitro Daniele Doveri non ha fischiato calcio di rigore a favore del Napoli, nel big match contro l'Inter giocatosi sabato e finito in pareggio al Maradona, per il chiaro tocco di mano di Dumfries sulla conclusione di Spinazzola. Una decisione "di campo" corretta, così come corretto è stato il check del VAR che l'ha confermata: i vertici arbitrali hanno avallato il tutto, come ha spiegato l'ex assistente di linea Mauro Tonolini, oggi componente della CAN, intervenuto a Open VAR su DAZN.
La spiegazione data da Tonolini ricalca quella che già aveva dato in diretta l'ex arbitro Luca Marelli durante la telecronaca della partita: il braccio di Dumfries è sì staccato dal corpo, ma in avanti e non di lato, dunque non aumenta il volume della sagoma (o figura che dir si voglia) dell'olandese. E ancora, se il pallone non fosse stato deviato dalla sua mano, sarebbe stato comunque respinto dal corpo del calciatore dell'Inter. In trasmissione fanno ascoltare i dialoghi tra arbitro e sala VAR in quei concitati momenti.
I dialoghi tra l'arbitro Doveri e la sala VAR durante Napoli-Inter
Doveri è piazzato benissimo, proprio a pochi passi dall'azione, e non ha dubbi: "Ce l'ha in figura", esclama in tempo reale. A quel punto si sentono le voci di Marini e Di Bello, rispettivamente VAR e AVAR del match, intervenire dalla sala di Lissone per il check. "Lui dice che ce l'ha in figura", attacca Di Bello, mentre Marini chiede di rivedere l'episodio da più angolazioni, prima di concludere: "Per capire: il braccio era in sagoma, ok. Check completato, check completato".
Perché arbitro e VAR hanno preso la decisione giusta sul tocco di mano di Dumfries
Tonolini spiega che l'operato di tutto lo staff arbitrale nella circostanza è stato esemplare: "Corretta qua la lettura di Doveri dal campo, poi suffragata dalla sala VAR. Dumfries ha di fatto il braccio nella sagoma, non va a fare se stesso più grande, quindi intervento non punibile. Abbiamo avuto un episodio molto simile in Juventus-Empoli in Coppa Italia da parte di Koopmeiners, entrambi non erano punibili".
Ovviamente la premessa del discorso è che il gesto di Dumfries non fosse volontario, ma istintivo, altrimenti sarebbe ricaduto in un'altra fattispecie regolamentare, in quel caso punibile col calcio di rigore: "È un braccio nella sagoma e non c'è nessun extra movimento del braccio a cercare il pallone", ribadisce al riguardo Tonolini.