Gli alleati più fedeli di Totti nei giorni della separazione da Ilary: due ex calciatori
Ti chiami Francesco Totti e ti stai separando da tua moglie (Ilary Blasi… mica una sconosciuta qualsiasi?) che hai sposato 17 anni fa dopo una lunga storia, con la quale hai avuto 3 figli. È la tempesta perfetta, può spazzarti via anche se hai due spalle così, sei l'ottavo re di Roma e tutta l'Urbe (quella giallorossa) fa il tifo per te.
Sembrava una favola bella tra palco e realtà, s'è trasformata in luna di fiele, dolorosa e amarissima. Di ‘magica' c'è rimasta la maglia del cuore e di un capitano, che è per sempre. Mentre quella del "sei unica" chissà che fine ha fatto. Il resto è un pasticciaccio brutto.
Nel tritacarne c'è di tutto. Sentimenti, rimpianti, rimorsi, sensi di colpa. E poi accuse reciproche, vaffa mai detti e scoppiati dentro e altri ancora urlati in faccia con tutta la rabbia che hai in corpo. L'altra (Noemi Bocchi) che è meglio di lei (che adesso ti sembra una strega) e ti fa sentire (di nuovo) da ‘dieci'. Fotografie nelle quali eri bello, fresco e felice ma che a vederle oggi ti stupisci e un po' imprechi.
La privacy impossibile che va a farsi benedire (ma quando mai l'hai avuta?) e la responsabilità verso quel che resta della famiglia. Il vil denaro che affiora tra le pieghe di un patrimonio da spartire, quando l'amore scompare ma sul tavolo restano i conti da pagare. L'avvocato e il commercialista che illuminano il display del tuo cellulare e ogni volta è un patema (o quasi).
E no, non ti basta un fisico bestiale. Sei Totti, è anche peggio. Ci vuole un attimo di pace anche se hai l'animo in subbuglio e dentro te ti senti come se avessi sbagliato un calcio di rigore nel derby coi laziali. E allora scegli le uniche persone che possono starti accanto in mezzo al mare in burrasca. Gli unici che possono leggerti la bussola e non ti mandano a schiantare. Gli alleati più fedeli in questi giorni di marosi sono un paio di amici per la pelle. Non hanno bisogno di parole, è sufficiente sentirli vicino. Tenersi stretti.
Vincent Candela, 48 anni, ex terzino francese della Roma, che dai bei tempi a oggi non s'è mai mosso da lì, da un passo accanto a te. "L'amicizia è in bocca a tanti, ma nel cuore di pochi", è la frase (con tanto di foto) che dice tutto su qual è stato e qual è il rapporto con il suo capitano e ‘collega d'agenzia' alla ricerca di nuovi talenti.
E oggi a colpi di padel (nel quale ha investito assieme a lui) lo aiuta a sfogare, scacciare via quelle sensazioni negative che gli hanno messo una ‘scimmia addosso, sulla spalla'. Il Fight Club, nel circolo dell'ex giocatore che si trova nella zona di Morena, nella periferia a Sud della Capitale, diventa una specie di covo dei pirati. Un posto al sicuro, dove sentirsi al riparo dalle chiacchiere e dagli occhi indiscreti (che sono peggio di certe domande).
Su quei campi, con quella racchetta in pugno e la palla che non muore mai Totti ha coltivato una passione (poi divenuta parte del suo business) alternativa al calcio. Non si perde mai, si vince o si impara, gli ha sussurrato a metà tra il francese stretto e il romanesco smozzicato e gliel'ha scritto anche su Instagram a futura memoria.
Giancarlo Pantano è l'altro pretoriano che non lo abbandona mai. Ha 45 anni e conosce ‘il capitano' fin da quando erano ragazzini. Totti non s'è mai dimenticato di lui che al calcio ha giocato ma senza sfondare, indossando le maglie di Pistoiese, Cisco Lodigiani, Igea, Latina, Frascati e Fidene fino al 2011, quando appende le scarpette al chiodo.
Oggi lavora al Totti Sporting Club, nel quartiere di Ostia Levante. È allenatore della squadra di Calcio a 8 e ricopre anche il ruolo di talent scout nella Ct 10 Management, l'agenzia che l'ex dieci giallorosso ha messo in piedi per cavalcare l'onda giusta anche in un mare di squali e procure di giocatori.
I bene informati dicono che c'era anche Pantano seduto vicino alla nuova fiamma di Totti, Noemi, allo stadio di Tirana, in occasione della finale di Conference League vinta dalla squadra di Mourinho. E sui voli tra Montecarlo, l'Albania e un ritorno a Roma blindatissimo gli guardava le spalle. Tu quoque, per evitare (altre) coltellate.