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Gli 8 gol subiti da Ochoa diventano un caso nazionale in Messico: la Salernitana è “una barzelletta”

L’umiliazione subita da Ochoa contro l’Atalanta ha avuto ampia rilevanza in Messico dove il portiere è una leggenda: tutte le colpe peraltro sono addossate ai suoi compagni della Salernitana.
A cura di Paolo Fiorenza
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Quando a fine dicembre Francisco Guillermo Ochoa, per tutti Memo, ha firmato per la Salernitana, allettato dalla prospettiva di giocare per la prima volta in Serie A, probabilmente non pensava che nel suo curriculum sarebbe entrato a ruota anche qualcos'altro di molto meno prestigioso: gli 8 gol incassati dal 37enne portiere messicano contro l'Atalanta rappresentano infatti il maggior numero di palloni raccolti nella propria porta in una singola partita dall'estremo difensore di Guadalajara in tutta la sua carriera.

Uno shock per un giocatore che aveva avuto subito un grande impatto al suo approdo in granata. Nelle prime due partite giocate, la sconfitta casalinga contro il Milan e il pareggio esterno col Torino, Ochoa aveva effettuato ben 18 parate: nessuno come lui nel periodo considerato. Interventi effettuati in ogni modo e con grande efficacia, che avevano fatto capire come l'operazione imbastita dal Ds De Sanctis, che aveva prelevato il portiere a costo zero dall'America, fosse stata indubbiamente azzeccata.

La smorfia del Memo Ochoa contro l'Atalanta
La smorfia del Memo Ochoa contro l'Atalanta

Dal canto suo il portiere messicano era arrivato motivatissimo a Salerno, con l'obiettivo nel breve termine di spuntare un prolungamento del contratto e poi quello ben più ambizioso di fare la storia nel 2026 con la sua nazionale: "È stata la dirigenza a proporre un contratto di soli sei mesi con opzione per un'altra stagione, un accordo che ha reso felici entrambe le parti – aveva detto alla sua presentazione – Mi piacerebbe lasciare il segno anche qui e restare tanti anni ancora in Serie A. Conservo l'illusione e la voglia di continuare a giocare ad alto livello e di poter partecipare al prossimo Mondiale che si terrà in Messico per chiudere così la mia carriera". Qualora ci riuscisse – all'età di 41 anni – diventerebbe l'unico calciatore nella storia ad aver partecipato a sei Mondiali.

Del resto Ochoa in Messico è una leggenda proprio per quanto fatto ai Mondiali con la maglia della sua nazionale (indossata in totale 135 volte). È per questo che l'umiliazione ricevuta a Bergamo ha avuto ampia risonanza nel Paese centroamericano, dove media e tifosi hanno rimarcato il record che macchia la fedina sportiva del portiere, addossandone peraltro tutta la colpa ai suoi compagni della Salernitana. "Di quanti gol è davvero responsabile? La realtà è che la difesa della sua squadra è stata una barzelletta in questa partita – si legge in un articolo che ha avuto grande diffusione – è sembrata completamente disordinata e ha commesso falli stupidi all'interno dell'area di rigore". Anche la scarsa reattività dei giocatori granata in occasione del secondo rigore respinto da Ochoa è stata abbondantemente sottolineata.

Prima di questo risultato – si ricorda in Messico – le sconfitte con più gol che Ochoa aveva subìto in carriera erano state quando indossava la maglia del Granada nella Liga (7-1 dall'Atletico Madrid) e con la nazionale (un 7-0 incassato dal Cile). Il portiere messicano ha peraltro l'esperienza giusta per lasciarsi tutto alle spalle al più presto. Sabato prossimo a Salerno arriva la capolista Napoli in un derby attesissimo: il nuovo tecnico del Cavalluccio, chiunque sarà chiamato a prendere il posto dell'esonerato Nicola, sa che può contare ad occhi chiusi sul Memo.

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