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Giuntoli racconta tutte le verità sulla Juve, poi gli chiedono di Allegri: la risposta è tagliente

Cristiano Giuntoli parla di Thiago Motta e del nuovo progetto Juventus nel corso di un’intervista ma si blocca quando gli chiedono di Allegri. Il dirigente bianconero preferisce non rispondere sull’ex allenatore della Vecchia Signora.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Cristiano Giuntoli ha consegnato nelle mani di Thiago Motta una Juventus totalmente rinnovato dopo i vari colpi di mercato in entrata e in uscita. Il capo dell'area tecnica dei bianconeri ha toccato diversi argomenti nel corso dell'intervista rilasciata al Corriere della Sera soffermandosi a parlare anche del suo recente passato al Napoli e del rapporto con Aurelio De Laurentiis. Su tutto però le strategie adottate in sede di mercato per la Vecchia Signora. Giuntoli fa sapere innanzitutto come si sia arrivati alla scelta di Thiago Motta per rimpiazzare Massimiliano Allegri.

Una decisione non semplice, specie dopo la vittoria dell'ultima Coppa Italia della Juve. Ma sul tecnico livornese durante l'intervista non è stata spesa nemmeno una parola: "Mi spiace, di questo non parlo". Il gesto plateale di Allegri nei suoi confronti dopo la conquista del titolo all'Olimpico contro l'Atalanta facendo capire di volerlo allontanare mentre Giuntoli lo applaudiva, la presunta bagarre legale poi scongiurata dopo l'esonero e altri episodi hanno evidentemente portato Giuntoli a non aggiungere altro sulla vicenda concentrandosi su Thiago Motta che però non era stato l'unico ad essere contatto dalla dirigenza bianconera.

Giuntoli con Thiago Motta durante il ritiro della Juve.
Giuntoli con Thiago Motta durante il ritiro della Juve.

La scommessa Thiago Motta dopo aver chiuso il capitolo Allegri

Allegri dunque appartiene al passato della Juve, in tutti i sensi. Il silenzio di Giuntoli può valere più di mille parole. È chiaro che il divorzio con Allegri sia ancora argomento caldo nelle stanze della Continassa e in questo momento si preferisce non aggiungere altro sulla vicenda dell'esonero. Meglio guardare al presente e al futuro, ovvero Motta. "È evidente che con il Bologna aveva fatto così bene che non eravamo gli unici ad avere gli occhi su di lui, ne eravamo consapevoli e abbiamo giocato le nostre carte, sposando evidentemente in toto il suo progetto di calcio". Una scommessa vinta già dal punto di vista della personalità:

"Ha avuto un grande impatto all’interno della Juve. Modi gentili, carini, con tutti. Lui è un predestinato, molto empatico con la squadra. Ha grandissima personalità. Dà tutto, vive per questo lavoro". Giuntoli ha così battuto la concorrenza ma chiaramente in caso di rifiuto di Motta o di trattativa non andata a buon fine, aveva già pronto un piano B per i bianconeri nel post Allegri: "Non dico il nome, ma è un allenatore straniero che esercitava ed esercita ancora in Europa". Il capo area tecnica della Juventus sottolinea poi come sia stata necessaria una programmazione a lungo termine sul mercato con un occhio ai conti: "Ora abbiamo giocatori pagati, ad esempio, 10 milioni che di stipendio pensa meno di un quinto risparmiando 30 milioni".

De Laurentiis al fianco di Giuntoli ai tempi del Napoli.
De Laurentiis al fianco di Giuntoli ai tempi del Napoli.

L'acquisto di Osimhen e la favorita per lo Scudetto

Calcoli necessari che Giuntoli ha dovuto fare per poter ristabilire un po' gli equilibri societari e di squadra. "Qui ce n’è di più di pressione – avverte -. Ma più che di pressione parlerei di senso di responsabilità. Questo è quello che ho sentito appena arrivato. La consapevolezza di essere in un club che ha fatto la storia, e di avere sulle spalle il peso di una mission importante". A Giuntoli viene poi chiesto quale sia stato l'acquisto più complicato: "Forse Victor (Osimhen, ndr). Ci ho messo quattro mesi per portarlo a Napoli". E manda un messaggio a distanza a De Laurentiis.

"Andava forse venduto prima, ma Aurelio (De Laurentiis, ndr) è un imprenditore intelligente e astuto – ha spiegato Giuntoli -. Gli devo tanto, gli voglio bene". In chiusura il dirigente bianconero ha affrontato anche il caso Vlahovic ma senza andare oltre: "Nel calcio di Thiago succede, nulla di particolare, il rinnovo è un obiettivo, lo faremo". Sulla favorita per lo Scudetto non si sbilancia ma ha una sua idea: "Inter e Napoli sono le favorite. Lo dice la storia, vince sempre la squadra più esperta. L’Inter lo è, il Napoli per il cambio strategia che ha fatto lo è diventata".

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