Giulia Dragoni distrutta dopo Italia-Svezia, scoppia in lacrime in campo: “C’è tanto dolore”
L'Italia è uscita come si suol dire con le ossa rotte dal match contro la Svezia ai Mondiali di calcio femminile. 5-0 pesante per le azzurre difensivamente disastrose e travolte dalle gialloblu già qualificate agli ottavi. La nostra Nazionale invece dovrà risollevarsi nell'ultimo match della fase a gironi contro il Sudafrica per passare il turno. Lo stato d'animo del gruppo italiano non è dei migliori a giudicare dallo scoramento delle atlete di Bertolini, soprattutto delle più giovani.
Le telecamere infatti hanno mostrato quanto accaduto dopo il fischio finale e il proverbiale terzo tempo tra le giocatrici di Italia e Svezia. Le atlete azzurre si sono ritrovate in un "cerchio magico" con l'allenatrice Milena Bertolini che ha voluto tenere un discorso di natura motivazionale in vista del prossimo match decisivo per la qualificazione al turno successivo. Nel post-partita infatti la guida tecnica ha spiegato di aver incoraggiato le atlete, invitandole a ripartire da quanto di buono fatto prima del black-out di fine primo tempo.
Parole spese con l'obiettivo di risollevare il morale della Nazionale. C'era infatti chi era visibilmente scoraggiata: Giulia Dragoni si è mostrata in lacrime, assolutamente inconsolabile. La talentuosa calciatrice italiana ha fatto il suo esordio a nemmeno 17 anni, diventando contro l'Argentina, la più giovane di sempre a giocare un torneo iridato. Purtroppo oggi Giulia che milita nel Barcellona non è riuscita ad incidere, dopo un buon avvio ed è stata sostituita dopo un'ora di gioco. Troppo forte la delusione per una ragazza che non ha all'attivo ancora tante esperienze ad altissimi livelli, e ha pagato dunque dazio alle emozioni. Il tempo e le doti sono dalla sua parte e avrà tutte le carte in regola per affermarsi ulteriormente.
Una situazione su cui è tornata ai microfoni della Rai, l'esperta attaccante Bonansea che ha parlato dello stato d'animo del gruppo molto provato: "Si sognava di vincere e per come era iniziata pensavamo di potercela fare. Le giovani disperate? C’è del dolore perché quando non porti a casa dei risultati… è il frutto del lavoro che abbiamo fatto un questo mese. Stai male e questo dimostra quanto stanno male anche le giovani, ma non dobbiamo abbatterci perché c’è ancora una partita per poter passare il turno”.