Giroud stupito da Deschamps: “Sono stato escluso dalla Francia e nessuno mi ha informato”
Olivier Giroud è stato un giocatore fondamentale per la nazionale francese, lo è stato per tanti anni, e per tante stagioni è stato un fedelissimo di Deschamps, che lo ha schierato sempre da titolare, sia nell'Europeo del 2016 che nel Mondiale 2018, vinto dai francesi. Difeso a spada tratta sempre dal c.t., anche quando non brillava, all'improvviso l'attaccante del Milan si è trovato fuori dal gruppo dei Bleus. Senza nemmeno una telefonata o un messaggio. Deschamps lo ha escluso dai convocati per le gare dello scorso settembre, lui pensava di avere diritto a un trattamento diverso in virtù di un rapporto professionale che va avanti da tanti anni, ma non è stato così e qualche sassolino dalla scarpa l'ex Chelsea se l'è voluto toglierlo.
Nella lunga intervista rilasciata a ‘Telefoot' Giroud ha parlato del Milan: "Sceglierlo era ovvio, non c'erano nemmeno 15 club interessati a prendermi. Ero tifoso del grande Milan quando ero più giovane, quello di Papin, Van Basten, Baresi. Per me è un grande orgoglio aver potuto firmare in questo club. Spero di divertirmi qui", di Ibrahimovic: "Zlatan, è un monumento. Si aspettano che ci togliamo di mezzo. Spero di metterci più di lui, sì. Questo significherà che ci sarà tra noi una vera competizione", e del suo obiettivo stagionale: "Spero di segnare 15 gol, posso farcela se gioco tante partite".
Poi si è soffermato sulla nazionale, e non ha nascosto la delusione non solo per la non convocazione ma soprattutto per la mancata chiamata di Deschamps, che lo ha escluso senza nemmeno fargli una telefonata. Giroud spera di rientrare, c'è la Nations League a ottobre e un Mondiale da giocare e da vivere tra un anno, e c'è anche il record di gol di Henry:
Non convocato a settembre? Sì, la cosa mi ha sorpreso, un po'. Soprattutto il fatto di non essere stato informato prima. Ma ecco, è così. Dobbiamo ancora una volta andare avanti e vedremo cosa riserva il futuro. Siamo più felici quando siamo in campo, giochiamo e aiutiamo la squadra. Ma ecco, ci sono delle scelte lì e devi rispettarle e deve esser così. Prossime convocazioni? Vedremo. Come al solito, non dobbiamo preoccuparci. Se chiamiamo me, farò del mio meglio per aiutare la squadra. Perché non provare ad avvicinarsi un po' a Henry?! Ma sarà il futuro a dircelo.