Giroud sfata la maledizione del numero 9 del Milan: in doppia cifra a febbraio, 13 anni dopo Inzaghi
Olivier Giroud è stato il grande protagonista della notte da sogno del Milan capace di mettere al tappeto la Lazio nei quarti di finale di Coppa Italia. Il 4-0 rifilato dai rossoneri ai biancocelesti ha messo in evidenza ancora una volta la straordinaria condizione fisica dell'attaccante francese capace di distinguersi con un'altra doppietta. L'ennesima, a pochi giorni da quella messa a segno nel derby di campionato contro l'Inter che ha fermato la cavalcata in vetta della squadra di Simone Inzaghi.
L'ex attaccante del Chelsea è l'autentico valore aggiunto di una squadra che pare davvero vivere un momento di forma straordinario. Ma soprattutto, il Milan può dirsi finalmente felice di aver sfatato la maledizione del numero 9 lasciato in custodia da Pippo Inzaghi a ben 10 giocatori dopo il suo addio al calcio nella stagione 2011/2012.
Già, perché attualmente Giroud ha segnato 10 gol totali tra campionato e Coppa Italia, gli stessi che segnò Superpippo nella stagione 2008/2009 quando ne realizzò 16 in totali. L'ultimo numero 9 del Milan ad andare in doppia cifra fu André Silva nella stagione 2017/2018 capace di riuscire solo ad eguagliare lo stesso Inzaghi. Proprio come ha fatto Giroud questa sera che però è stato l'unico ad andare in doppia cifra già a febbraio dopo 13 anni d'attesa (André Silva in quell'annata aveva segnato 8 gol a febbraio).
Il francese adesso ha davanti ora tante partite per segnare quel gol che gli consentirebbe così di superare anche lo stesso Pippo Inzaghi e diventare l'unico numero 9 del Milan ad andare in doppia cifra superando la quota di 10 marcature. In passato non avevano avuto la stessa fortuna, dopo l'addio di Superpippo, attaccanti del calibro di Pato, Matri, Fernando Torres, Destro, Luis Adriano, Lapadula, André Silva, Higuain, Piatek e Mandzukic. In 10 riuscirono a segnare, negli anni, in totale, solo 44 gol. Giroud ha così adesso nelle sue mani e soprattutto nei suoi piedi e nella sua testa, la possibilità di ‘liberare' davvero il Milan da una maledizione che dura ormai da tanti, troppi anni.
