Giornalisti cercano di aggredire il CT dell’Iraq dopo l’eliminazione dalla Coppa d’Asia: “Vergogna!”
Scene incredibili, davvero mai viste, nel dopo partita dell'ottavo di finale di Coppa d'Asia che ha visto l'eliminazione clamorosa dell'Iraq da parte della Giordania, con due gol arrivati al 95′ e al 97′ che hanno ribaltato il risultato per il 3-2 finale. In precedenza l'attaccante iracheno Aymen Hussein, una delle stelle della squadra, era stato espulso per una surreale seconda ammonizione comminatagli dall'arbitro dopo che aveva festeggiato la sua rete del 2-1 sedendosi in campo e mangiando un ciuffo d'erba. Niente comunque rispetto a quanto sarebbe successo dopo in sala stampa, durante la conferenza post match del CT dell'Iraq Jesus Casas: un gruppo di giornalisti iracheni ha tentato di aggredire il 50enne tecnico spagnolo.
L'Iraq era indicato alla vigilia tra le squadre favorite per la vittoria finale della Coppa d'Asia e le prime tre partite della fase a gruppi, tutte vinte contro Indonesia, Vietnam e soprattutto Giappone, avevano ulteriormente rafforzato le speranze di andare molto avanti nel torneo. La sconfitta contro la Giordania negli ottavi è stata dunque una mazzata per gli inviati al seguito della nazionale in Qatar. Alcuni di loro presenti in sala stampa si sono alzati dai loro posti e si sono diretti con rabbia verso Casas, accusandolo di aver concesso diverse interviste ai media spagnoli durante il torneo invece di concentrarsi sulla competizione.
"Nessuno degli allenatori delle squadre qualificate agli ottavi ha rilasciato interviste prima delle partite, come è possibile che si possa pensare di fare una cosa del genere? È una vergogna", hanno detto alcuni giornalisti avvicinandosi con fare minaccioso alla postazione dove si trovava il Ct iracheno, mentre gli addetti alla sicurezza sono dovuti intervenire per evitare che dalle parole si passasse ai fatti. Alla fine la stampa irachena è stata tutta allontanata dalla sala ed è rimasto solo un piccolo gruppo di giornalisti stranieri, davanti ai quali Casas si è rammaricato dell'accaduto spiegando che le interviste rilasciate non avevano avuto alcun impatto sul rendimento della squadra.
Da parte sua, la Federcalcio irachena ha condannato in un comunicato la "scena dolorosa" vissuta nella sala stampa di Al Rayyan e il "comportamento disgustoso e sconsiderato nei confronti dell'allenatore", assicurando al contempo che verranno adottate misure legali per "preservare la reputazione" della squadra.
Successivamente Casas è intervenuto a Radio Cope per contestualizzare quanto accaduto: "Non mi è mai successo niente del genere e non so se mi succederà di nuovo. Dovete tenere presente che qui è molto diverso, non sono media accreditati, basta avere un account Instagram e 100mila follower o un canale Youtube, non sono professionisti, è difficile fare paragoni con un altro Paese".