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Giornalista e traduttore scoppiano in lacrime mentre intervistano Cuper: non è solo calcio

Incredibile impresa della Siria in Coppa d’Asia: la nazionale allenata da Hector Cuper è riuscita a qualificarsi per la prima volta nella sua storia agli ottavi di finale del torneo. Un evento unico, emozionante, che ha fatto crollare in diretta TV interprete e giornalista, in un pianto di gioia a rappresentanza di un intero popolo martoriato dalla guerra.
A cura di Alessio Pediglieri
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Hector Cuper ha conquistato con la Siria un traguardo storico, trascinando la Nazionale agli ottavi di finale di Coppa d'Asia. Un risultato incredibile, un vero miracolo sportivo pochi giorni fa semplicemente impensabile. Eppure, è arrivato e di fronte alla qualificazione, in diretta TV nel post gara, vinta contro l'India, l'interprete e il giornalista sono scoppiati in un pianto liberatorio, figlio anche della complicata attuale situazione sociopolitica col Paese, dilaniato dalla guerra.

Un'emozione che non ha voce, ma solo lacrime. Di gioia e di liberazione, perché il calcio ancora una volta ha permesso di cancellare – anche solo per 90 minuti – tutti i drammi che un intero Paese porta da sempre con sé. Come la Siria, una delle terre di eterno conflitto, iniziato nel 2011 e che va avanti ininterrottamente da tredici anni, causando più di 300.000 vittime e migliaia di profughi. Il tutto è stato reso possibile grazie ad Hector Cuper, il tecnico argentino approdato sulla panchina della Siria come commissario tecnico nel febbraio 2023 proprio per costruire l'impresa che tutti desideravano ma che nessuno aveva osato sperare: arrivare in Coppa d'Asia per restarci il più a lungo possibile. Martedì 23 gennaio, a distanza di quasi un anno, la missione è stata raggiunta: battendo l'India nell'ultima partita valida per il Girone B, la Siria si è qualificata tra le prime 16 giocandosi così gli ottavi di finale.

L'impresa è arrivata precisamente al 76′ quando Khribin ha reso l'incantesimo tangibile segnando il gol partita che è valso i 3 punti fondamentali per scalare la classifica dei ripescaggi. La Coppa d'Asia era partita ovviamente in sordina per la Siria, non di certo tra le favorite, tanto che il pareggio al debutto contro l'Uzbekistan e la sconfitta contro l'Australia non avevano fatto sperare in alcunché di buono: un gioco approssimativo, zero gol all'attivo, qualificazione che era un miraggio. Invece, negli ultimi 90 minuti tutto si è capovolto, inaspettatamente a tal punto che anche in diretta TV non si è retto alle emozioni.

Una vittoria storica che ha un valore aggiunto ulteriore, specificato proprio dallo stesso Cuper nelle interviste successive: "Questo è un Paese colpito duramente dai problemi alle frontiere, ma al momento non ce ne sono, Damasco è una città tranquilla. Naturalmente, se le cose si complicano, non rimarrò. Nessuno mi obbliga a vivere in Siria, ma voglio essere qui" ha aggiunto l'ex allenatore – tra le altre – dell'Inter. "Alcuni giocatori avevano problemi legati al terrorismo, hanno sofferto molto, ma ho visto che hanno dimostrato il temperamento per superare le avversità."

Così, nel classico girotondo di commenti post gara, non appena Hector Cuper ha concluso il suo pensiero sulla storica vittoria, accompagnato dal sempre presente interprete, quest'ultimo è crollato in un pianto liberatorio, abbracciando il telecronista che con voce rotta e occhi lucidi ha ridato la linea allo studio. Un momento particolare che è diventato subito virale sul web per la sua spontaneità e umanità, svelando per un attimo tutto ciò che quotidianamente si deve affrontare in Siria, martoriata dalla guerra. Tutti commossi, tranne lui "l'hombre vertical", Hector Cuper. Che, toccato da quanto stava accadendo, con estrema naturalezza e sensibilità ha tolto il disturbo, in punta di piedi. Tornando subito a pensare al prossimo incontro, per far continuare il sogno della Siria il più a lungo possibile e regalando ulteriore gioia al suo popolo. Anche fosse per soli altri 90 minuti.

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