Giornalista di Sky Sport fa coming out in diretta: messaggio potente all’ambasciatore del Qatar
Mancano nove giorni all'inizio di una delle edizioni dei Mondiali di calcio più controverse di sempre, a causa dell'assegnazione del torneo al Qatar. Se nelle ultime ore l'ex presidente della Fifa Sepp Blatter ha definito senza mezzi termini la decisione presa nel 2010 "un errore", parlando di uno stato "troppo piccolo" per un avvenimento di tale portata, non sembra essere esattamente questo il punto che fa ritenere a molti che scelta peggiore non poteva essere fatta.
Lo stravolgimento dei calendari per giocare i Mondiali per la prima volta in inverno – in ossequio a una assegnazione che non è apparsa esente da condizionamenti extra calcistici, con gli emiri del Qatar a far pesare influenza e denaro – è l'aspetto maggiormente negativo sul piano sportivo, ma appare davvero nulla rispetto al fatto che il mondo renderà omaggio, portandovi i propri campioni, ad un Paese che vede ogni giorno la sistematica violazione dei diritti umani.
E se tra il 20 novembre e il 18 dicembre – date di inizio e fine del torneo – il Qatar farà di tutto per darsi un'incipriata e ‘tollerare' la presenza di migliaia di tifosi dai comportamenti più variegati rispetto all'unico verbo consentito, le autorità locali hanno comunque chiarito che qualsiasi esibizione che vada oltre sarà comunque pesantemente sanzionata. Non proprio quel clima di festa, apertura ed inclusione che dovrebbe caratterizzare l'abbraccio al mondo di un torneo universale.
Cosa realmente pensi il potere costituito in Qatar circa il tema della libera determinazione sessuale, lo ha chiarito in maniera inequivocabile l'ambasciatore qatariota dei Mondiali, Khalid Salman, che intervistato dal canale tedesco ZDF ha pronunciato dichiarazioni irricevibili in una società civile. Quando all'ex calciatore della nazionale è stato chiesta la sua opinione sull'omosessualità, Salman ha descritto l'essere gay come "haram", ovvero per l'Islam qualcosa di peccaminoso e proibito. L'ambasciatore ha dunque definito l'omosessualità un "danno mentale", precisando peraltro di non essere neanche "un musulmano severo".
A quel punto l'intervista è stata immediatamente interrotta dal portavoce del Comitato Organizzatore della Coppa del Mondo. Dichiarazioni che hanno causato indignazione in tutto il mondo, ma davanti alle quali la Fifa ha continuato a gettare il suo sguardo altrove. Del resto ormai il carrozzone è avviato e niente deve ostacolarlo o oscurarlo. Tuttavia qualcuno con una visibilità maggiore di altri ha deciso che era decisamente troppo e non è rimasto in silenzio. Il giornalista tedesco di Sky Sport Thomas Fleischmann ha sorpreso in diretta gli ascoltatori: "Secondo l'ambasciatore della Coppa del Mondo del Qatar, ho un danno mentale – ha detto all'esordio del notiziario – Sto ancora cercando di superare in qualche modo i prossimi minuti senza incidenti. Spero che ci seguiate, benvenuti a Sky Sport News".
Un'uscita, quella del 41enne Fleischmann, che i media tedeschi hanno letto come un chiaro coming out circa la sua omosessualità e lui stesso ha ripostato nelle sue storie su Instagram tutti gli articoli online che parlano in questi termini della vicenda. Un messaggio potente, che ha ricevuto tantissimi commenti di approvazione sui social e si staglia come un argine di umanità all'oscurantismo e alla repressione dei diritti elementari che soffiano dal Qatar.