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Mondiali in Qatar 2022

Giocatori dell’Iran sotto ricatto, le famiglie minacciate di torture dal regime: orrore sui Mondiali

Mancano poche ore alla partita che vedrà l’Iran affrontare gli Stati Uniti in un match decisivo per la qualificazione agli ottavi di finale dei Mondiali, ma come possono questi uomini pensare al calcio quando il regime degli ayatollah tiene un coltello alla gola dei loro cari? È ancora sport?
A cura di Paolo Fiorenza
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Altro che Mondiali, altro che sport, altro che sogno di bambini: i calciatori dell'Iran stanno vivendo un incubo, stritolati tra la volontà di sostenere le proteste in atto da settimane nel Paese mediorientale contro il regime degli Ayatollah – come gli suggerisce anima e cuore – e la paura che le loro azioni, i gesti compiuti in maniera eclatante agli occhi del mondo, possano avere conseguenze terribili non solo su loro stessi, ma sulle loro famiglie.

Non c'era voluto molto per capire cosa ci fosse dietro il cambio di rotta repentino della squadra iraniana tra la partita d'esordio contro l'Inghilterrain cui i giocatori non avevano cantano l'inno nazionale, diventando tutt'uno con i tifosi che fischiavano e con le persone che in patria protestavano dopo l'assassinio della giovane Mahsa Amini – e quella successiva col Galles, quando invece avevano deciso di cantarlo e dunque di fare dietrofront rispetto alla contestazione al regime.

Bastava vedere i loro occhi terrorizzati, mentre la telecamera li passava in rassegna uno ad uno, per intuire il dramma che si stava consumando in Qatar e a quasi duemila chilometri di distanza in Iran. Adesso la conferma arriva da una fonte coinvolta nella sicurezza dei Mondiali, che ha svelato alla CNN in quale scenario – a metà tra spy story e film horror – siano intrappolati Azmoun, Tamiri e compagni. Secondo la fonte in questione, in seguito al rifiuto dei giocatori iraniani di cantare l'inno nel match contro l'Inghilterra dello scorso 21 novembre, la squadra è stata convocata per un incontro con i membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane.

L'Ayatollah Ali Khamenei è la Guida Suprema dell'Iran, il vertice del regime integralista della Repubblica islamica
L'Ayatollah Ali Khamenei è la Guida Suprema dell'Iran, il vertice del regime integralista della Repubblica islamica

In quell'occasione è stato detto loro che le loro famiglie avrebbero affrontato "violenze e torture" se non avessero cantato l'inno nazionale o se avessero aderito a qualsiasi protesta politica contro il governo di Teheran. Con un coltello così affilato alla gola, era inevitabile decidere di piegarsi alla volontà del regime e di cantare l'inno contro il Galles. La stessa minaccia di arrestare i loro cari in patria e sottoporli a torture è stata fatta anche per oggi, qualora i giocatori non si comportino bene prima della partita contro gli Stati Uniti.

La fonte qatariota, che sta monitorando da vicino le agenzie di sicurezza iraniane che operano in Qatar durante i Mondiali, ha affermato che dozzine di ufficiali delle guardie rivoluzionarie islamiche dell'Iran (il più potente corpo militare del regime, fedele soltanto agli ayatollah) sono state arruolate per controllare i calciatori della nazionale, che non sono autorizzati a socializzare al di fuori della squadra o incontrare stranieri. "C'è un gran numero di agenti di sicurezza iraniani in Qatar che raccolgono informazioni e spiano i giocatori", ha detto la fonte.

Non è rimasto esente da questo controllo angosciante anche il Ct Carlos Queiroz, che ha incontrato separatamente gli agenti iraniani in seguito alle loro minacce ai giocatori e alle loro famiglie. La fonte non ha detto peraltro quale fosse il contenuto di questa conversazione. In precedenza ai calciatori erano stati promessi "regali e macchine" prima della partita contro l'Inghilterra, ma il regime dopo essere stato umiliato in mondovisione aveva cambiato drasticamente metodo, passando a minacciare i giocatori e le loro famiglie. In tutto ciò, la nazionale è ancora in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale dei Mondiali, visto che dopo la pesante sconfitta con gli inglesi è arrivata la vittoria sul Galles.

I giocatori dell'Iran dopo la vittoria sul Galles
I giocatori dell'Iran dopo la vittoria sul Galles

Il match di stasera con gli Stati Uniti si preannuncia dunque caldissimo, visto che anche gli americani si giocano il passaggio del turno (hanno un punto in meno in classifica). Sul tavolo, in un sudoku di tensioni in cui davvero sembra impossibile non restare schiacciati, c'è anche il gelo dei rapporti tra i due governi, testimoniato dalla fresca richiesta dell'Iran di espellere la nazionale statunitense dai Mondiali per aver pubblicato sui propri account social una bandiera iraniana senza stemma islamico. E la chiamano partita di calcio.

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