video suggerito
video suggerito

Giocatori del Venezuela presi a manganellate dalla polizia, scoppia l’inferno dopo la gara col Perù

Perù-Venezuela, valida per le qualificazioni mondiali, è terminata 1-1 ma a corollario della partita è accaduto di tutto. Prima, l’incredibile clima di festa con l’invasione pacifica dei tifosi vinotinto per le strade di Lima. Poi, le perquisizioni cui sono stati sottoposti all’entrata dello stadio, definite “razziste e xenofobe”. Infine, l’aggressione ingiustificata dei poliziotti verso i giocatori che stavano festeggiando sotto la curva.
A cura di Alessio Pediglieri
12 CONDIVISIONI
Immagine

In occasione di Perù-Venezuela, partita valida per il girone sudamericano per le qualificazioni mondiali, giocata tra la notte italiana di martedì 21 e mercoledì 22 novembre. è accaduto di tutto e di più. Un clima di autentica euforia e gioia per una delle sfide più sentite, si è trasformato ben presto in una torrida aria che ha guastato la serata di calcio e sport. Prima con controlli definiti "xenofobi" dai tifosi della Vinotinto davanti ai cancelli dello stadio, poi con il parapiglia scoppiato a fine match tra i giocatori venezuelani e la polizia locale che ha reagito elargendo numerose manganellate.

La partita che si è disputata all'Estadio Nacional di Lima era attesa soprattutto dai tifosi venezuelani come una delle sfide maggiormente sentite all'interno del gruppo sudamericano per giocare i prossimi mondiali. Tanto più che la Vinotinto, approfittando anche della costante crisi del Brasile e dell'ultimo passo falso con l'Argentina, sconfitta contro l'Uruguay è in piena zona qualificazione. E così una fiumana imponente di tifosi hanno letteralmente invaso le strade della capitale peruviana.

Una "locura" vera e propria nei confronti della nazionale guidata da Fernando Batista che sta facendo sognare i propri tifosi. In sei gare di qualificazione, il Venezuela ha subito solamente una sconfitta, al debutto contro la Colombia, per poi non perdere più una gara forte di due vittorie e tre pareggi tra cui il prestigioso, e polemico, 1-1 contro la Seleçao. Un entusiasmo che ha spinto migliaia di persone a rendere omaggio alla squadra nei pressi dell'Estadio Nacional mandando in tilt il traffico di Lima nelle ore precedenti al match.

Un'atmosfera da grandi appuntamenti da non sbagliare, per fare sentire il proprio supporto e amore nei confronti della propria Nazionale, che però è stata ben presto guastata dalla "sorpresa" che i tifosi muniti di regolare biglietto si sono trovati ad affrontare ai cancelli dello stadio. Prima di entrare, tutti i supporter del Venezuela hanno dovuto subire una vera e propria perquisizione totale. Il motivo? Più politico che sportivo, mandando su tutte le furie la Federcalcio venezuelana una volta saputo l'episodio. Le autorità di Lima hanno infatti controllato l’identità di tutti i tifosi stranieri nei pressi dello stadio con il preciso intento di individuare immigrati clandestini. Il Perù, infatti, è spesso meta di fughe e attualmente ospita oltre un milione di venezuelani. Così, in occasione dell'arrivo in massa dei tifosi vinotinto sono scattati i ferrei controlli, contro cui è scoppiata la feroce polemica, per un comportamento xenofobo e razzista, ingiustificato con la gara presa a semplice pretesto.

Malgrado ciò, il pubblico ha poi fatto regolarmente ingresso al Nacional di Lima senza creare alcun disordine, godendosi la partita contro il Perù, ultimo in classifica e alla ricerca disperata di una vittoria. Che sembrava arrivare, grazie alla rete di Yotun, su assist di Grimaldo, subito dopo il fischi di inizio, al 17′. Poi, però, la reazione del Venezuela che ancora una volta ha evitato la sconfitta, ritornando con un prezioso pareggio siglato da Savarino a inizio ripresa.

Alla fine della partita, i giocatori della Vinotinto hanno deciso di omaggiare l'immenso affetto del proprio pubblico che li ha accompagnati in trasferta dentro e fuori dallo stadio. Un atto dovuto, con tutta la squadra che si è portata a ridosso del settore ospiti del Nacional per regalare le proprie magliette e applaudire la curva entusiasta della partita. Alcuni giocatori hanno superato i cartelloni pubblicitari per abbracciare i propri tifosi, ma mentre altri stavano compiendo lo stesso gesto, è intervenuta la polizia preposta alla sicurezza interna.

Ne è scoppiato un furioso parapiglia con i giocatori del Venezuela aggrediti improvvisamente e senza alcun motivo dagli agenti in tenuta antisommossa, muniti di casco, scudo di plexiglass e manganello. Con quest'ultimo hanno prima minacciato e poi rifilato alcuni colpi ai giocatori che hanno immediatamente reagito. Il feroce corpo a corpo è poi stato sedato, con difficoltà prima che degenerasse in qualcosa di peggio. Rovinando ancora una volta il clima di festa, per una serata che voleva essere semplicemente di calcio.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views