Giocatori del Napoli increduli per il corteo di moto dietro al bus: “Questo qua sta rischiando”
Nessun dorma. A Napoli non c'è voglia né tempo per farlo. Dopo il gol di Raspadori alla Juventus in pieno recupero la domanda dei tifosi partenopei era una sola: a che ora arriva la squadra da Torino? Non c'è stato bisogno di attendere risposta certa, l'adrenalina è stata tale da spingere giù per le scale il popolo azzurro per recarsi all'aeroporto di Capodichino e preparare il comitato d'accoglienza.
Si sono dati tutti appuntamento lì ancora una volta ma con una consapevolezza: con 17 punti di vantaggio il conto alla rovescia per lo scudetto è agli sgoccioli. Manca pochissimo davvero, è solo questione di quando da cerchiare in rosso sul calendario: il 30 aprile nel derby con la Salernitana al "Maradona", il 2 maggio nel turno infrasettimanale di Udine oppure il 7 dello stesso mese contro la Fiorentina, una data quest'ultima che ha un fascino particolare considerato che proprio contro la Viola nel 1987 (10 maggio) arrivò il primo scudetto.
Dipende anche da quel che fa la Lazio: se perde o pareggia domenica prossima a San Siro contro l'Inter e la squadra di Spalletti vince il derby campano è fatta anche dal punto di vista aritmetico. Altrimenti serve avere ancora un poco di pazienza.
Cori, corteo di motorini, sventolio di sciarpe e bandiere, frastuono di clacson, trombe e trombette di ogni tipo: l'esultanza tracima e trascina ogni cosa. Pure le regole più elementari della sicurezza e del Codice della Strada vanno a farsi benedire in quei momenti di grande euforia collettiva. Osimhen in canottiera e Kvara con un cappello da mago si esaltano e riprendono tutto. A bordo del pullman i calciatori del Napoli osservano un po' stupiti per i rischi che si prendono così tante persone.
Quello a cui hanno assistito domenica notte è solo l'antipasto di cosa potrà accadere a scudetto vinto per davvero, senza dover attendere più calcoli né le sfortune altrui. Nelle storie su Instagram i giocatori filmano ogni istante, in sottofondo si sentono le loro voci. "Questo qua sta rischiando… e guarda quegli altri, quegli altri… guarda quell'altro… vedi quanto è teso quello che guida, ha paura". E non finisce qui.