Gigi Riva ha rifiutato un intervento rischioso nelle ultime ore di vita: le cause della morte
Ore 19.10. Il cuore di Gigi Riva ha smesso di battere. Rombo di tuono, leggenda del Cagliari e della Nazionale, è morto a 79 anni all'ospedale Brotzu del capoluogo sardo. Vi era stato ricoverato d'urgenza per un malore, nel tardo pomeriggio la situazione è precipitata e le condizioni di salute aggravatesi in maniera irreversibile. Alle 17.50 s'è verificata la crisi cardiaca che ha compromesso definitivamente il quadro clinico, un'ora più tardi è arrivata la durissima notizia del decesso.
Quali sono le cause della morte di Riva? La ricostruzione delle ultime ore di vita aiuta a capire cosa è successo e perché, nonostante un primo bollettino medico che non era allarmante, la situazione è divenuta improvvisamente drammatica. L'ex team manager dell'Italia era giunto alle 3 del mattino al Pronto Soccorso e gli era stata diagnosticata una sindrome coronarica acuta. "Dopo una valutazione di un team multidisciplinare – le parole del direttore sanitario Raimondo Pinna -, gli è stato proposto un intervento chirurgico di angioplastica coronarica che il paziente ha rifiutato. Ho avuto modo di parlarci prima della 18 e stava bene. Scherzava. C'era sua moglie con lui, si stava preparando a cenare e niente faceva presupporre un peggioramento così grave".
Versione dei fatti che trova conferme anche nella spiegazione data dal direttore del reparto di Cardiologia, Marco Corda: "Gli ho spiegato che la situazione coronografica era molto grave e che andava effettuato un tentativo di risoluzione con l'angioplastica, ma nonostante tutti i tentativi fatti per convincerlo, lui era deciso di non farlo subito, per poterci ragionare sopra. È stato lucido fino alla fine e senza il suo consenso scritto non potevamo intervenire. E anche la procedura che gli era stata prospettata non era priva di rischi. Avrebbe potuto avere lo stesso esito durante l'intervento".
Dinanzi al diniego di Riva i medici null'altro hanno potuto fare che riportare il paziente in reparto, non prima di aver fatto un ultimo tentativo convocando anche il figlio: "Ho spiegato perché era necessaria l'operazione. Ma Riva mi ha detto ‘Grazie tante, dottore'. E io gli ho risposto: "Non si preoccupi, saremo sempre noi in debito con lei'. Era quello che sentivo davvero". In quel lasso di tempo il cuore di Riva ha ceduto e a niente è servito l'intervento dei sanitari per tenerlo in vita. "Nonostante la situazione delicata, non ci aspettavamo che la situazione potesse degenerare così rapidamente".
Alle 17.50 Riva è entrato in arresto cardiaco. "Sono state immediatamente eseguite tutte le manovre rianimatorie cardiopolmonari – ha aggiunto Pinna -. Durante la manovra rianimatoria è stato portato in sala operatoria di emodinamica per eseguire un tentativo di angioplastica coronarica che purtroppo è risultato inefficace. Nonostante le manovre rianimatorie il decesso è avvenuto alle 19.10″.