Gigi Garzya a 55 anni: “Mi godo la pensione, il mio l’ho fatto. Qualcuno mi ha fatto vivere un sogno”

Gigi Garzya è stato un difensore veloce, implacabile sull'uomo grazie al suo senso dell'anticipo, arrivato in carriera alla soglia dell'eccellenza, visto che ha vestito la maglia della nazionale Under 21 senza tuttavia mai approdare alla selezione maggiore. "Rimpianti? Avrei voluto non litigare con gli allenatori. Non stavo mai zitto. Tornassi indietro conterei sempre fino a 10, invece all'uno già sbroccavo. Questo è il mio piccolo rammarico, farei più il ruffiano", racconta oggi a 55 anni, decisamente rilassato. Garzya si è serenamente distaccato dal mondo del calcio: "Cosa faccio ora? Mi godo la pensione, questa è la fortuna di noi sportivi".
Cosa fa oggi Gigi Garzya a 55 anni
"Gestisco alcune case vacanza nel centro storico di Lecce – racconta l'ex calciatore nato in provincia del capoluogo salentino – La maggior parte dei clienti è straniera, ma gli italiani mi riconoscono: chiacchieriamo, prendiamo un aperitivo insieme. Voglio godermi questo momento: basta stressarsi per portare a casa risultati. Il mio l'ho fatto".

Garzya conobbe il grande calcio alla Roma, approdandovi dopo essersi affermato in un Lecce in cui militava anche Antonio Conte, all'epoca insospettabile rispetto a quello che conosciamo adesso: "Siamo cresciuti insieme nel Lecce, dai 13 anni. Ci divertivamo tantissimo, soprattutto da ragazzini: andavamo negli spogliatoi un po' prima e facevamo scherzi e gavettoni. Disegnavamo sulle scarpe degli altri, le nascondevamo, tagliavamo le camicie. Una volta, quando avevamo 16 anni, andammo in trasferta in Sicilia, in un residence, e c'era la piscina. Che fai, non ti butti? Il mister lo venne a scoprire e quando vide Conte disse: ‘Antonio, anche tu?'. Lui era già serio, si diplomò, ma con noi cambiava. E ancora oggi quando siamo insieme è il ragazzo di un tempo".

"In una vita precedente avrò fatto qualcosa di bello e così in cambio sono diventato calciatore"
"Giocare in Serie A ti cambia la vita – racconta Garzya a ‘Repubblica' – All'inizio a Lecce avevo una Fiat Uno color verde militare, poi dopo un anno presi una Golf e poi a Roma una BMW. Se mi aspettavo di più dalla carriera da allenatore? No, non mi sono impegnato più di tanto. Dopo aver allenato qualche Primavera mi sono fermato, non ho accettato altre proposte. Non avevo più voglia di girare, stare continuamente fuori dopo una vita da nomade. Oggi sono un collezionista di CD, ne ho 5500. Uno dei pochi che li compra ancora. La colonna sonora della mia carriera è il soul, perché è la musica dell'anima. Sono stato un privilegiato, qualcuno mi ha voluto bene e mi ha fatto vivere un sogno, quello che tutti i bambini desiderano. In una vita precedente avrò fatto qualcosa di bello e così in cambio sono diventato calciatore".