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Gigi Buffon in lacrime per i bambini nella notte dell’ultimo ballo in Nazionale

Il 13 novembre 2017 andò in scena la notte più buia della storia della Nazionale italiana, quella di Italia-Svezia. Dopo 60 anni, gli azzurri falliranno la qualificazione mondiale pareggiando 0-0 a San Siro. Una partita che coincise con l’addio di Buffon all’Italia in gare ufficiali: “Oggi l’unico obiettivo per me era cercare di non fare piangere quei bimbi che sognano di arrivare in nazionale”, dirà in lacrime in diretta TV.
A cura di Alessio Pediglieri
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Esattamente tre anni fa ci fu il giorno più nero della storia del calcio italiano: l'Italia di Ventura pareggiava 0-0 a San Siro contro la Svezia e non si qualificava ai Mondiali in Russia del 2018. Oggi è il 13 novembre e sono passati poco più di 1.000 giorni da quel momento, in cui la Nazionale maggiore ha toccato uno dei punti più bassi del suo ciclo. E quella terribile partita passò alla storia anche per un altro motivo, coincise con l'ultima partita in azzurro di Gianluigi Buffon in gare ufficiale. Dopo la Svezia ci fu lo spazio solamente per una amichevole con l'Argentina, pochi mesi più tardi.

Quella notte di novembre resterà doppiamente triste per tutti i tifosi dell'Italia e non solo. Dopo 60 anni l'Italia fallisce la qualificazione ai Mondiali con lo squallido 0-0 di San Siro contro la Svezia che segna anche il ritiro di un grande protagonista della storia della Nazionale: capitan Gianluigi Buffon, uno dei campioni del mondo del 2006. In lacrime, al termine della sfida, intervenendo a caldo al posto del CT Ventura, il portiere della Juventus annuncerà infatti il suo ritiro dal calcio internazionale.

Alla vigilia della ‘Caporetto' italiana, Buffon – che già aveva delineato il proprio destino – parlò da autentico capitano e leader: "Chi verrà a sostenerci dovrà spogliarsi dalle maglie dei club, Juve, Milan, Inter, Roma o Napoli, perché servirà soltanto unità nel nome della maglia azzurra. Da parte nostra c’è il senso di responsabilità e la consapevolezza di dover ribaltare questo risultato, è importante per la nazione". 

Dichiarazioni che toccarono tutti i tifosi ma restarono semplici parole al vento, anche se Buffon proverà per l'ennesima volta a gettare il cuore oltre l'ostacolo: "E’ un bivio importante, il ‘dentro o fuori' è capitato tante volte nella mia carriera, ma non cambierà le mie decisioni sul futuro. La mia situazione è secondaria rispetto alla squadra". La sua partita risulterà quasi anonima, da semplice spettatore non pagante in 90 minuti di quasi totale incapacità azzurra di ribaltare la situazione con un semplice unico gol. L'Italia non soffrì alcun reale rischio di subire reti, ma non produsse alcunchè di concreto in avanti. Risultato? Uno 0-0 inutile e una pioggia di critiche a confermare il fallimento, poi ratificato dalle lacrime dello stesso Gigi a fine partita.

Buffon, nel dopo gara, si presentò ai microfoni Rai al posto del ct Ventura, sempre più coinvolto in un turbinio di ferocissime critiche. Il capitano di mille trionfi, uno dei più forti portieri di sempre, il campione del mondo 2006, alzò bandiera bianca in diretta TV: "Dispiace non per me ma per il movimento calcistico, perché abbiamo fallito. Dispiace che l'ultima partita ufficiale sia coincisa con una mancata qualificazione mondiale. Non voglio rubare la scena ad altri ragazzi come Chiellini, Barzagli, De Rossi, che penso lasceranno dopo di me. È stato un onore condividere con loro tutti questi anni e oggi l'unico obiettivo per me era cercare di non fare piangere quei bimbi che sognano di arrivare in nazionale, come rimasi io deluso sul palo di Rizzitelli nel '92 con la Russia. Invece non ci siamo riusciti, e chiedo scusa"

Le scuse da campione, nella notte più amara della sua carriera azzurra, confermando comunque la scelta maturata da tempo, per il ‘tempo tiranno' come lo definì in quel dopo Italia-Svezia: "Voglio abbracciare tutti, chi mi ha sostenuto sempre, a Chiellini, Barzagli, Bonucci e tutti gli altri. Spero che a livello d'esempio qualcosa possano portarsi dietro. La cosa bella è stata vedere San Siro in questa maniera, questa è la magia della Nazionale"

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