Giggs schiacciato dai debiti, chiude il ristorante a Manchester: è in rosso di mezzo milione

La vita oltre il calcio di Ryan Giggs non gli sta regalando particolari soddisfazioni. L'ex leggenda del Manchester United nel 2014 aveva aperto assieme a due amici di infanzia il George's Dining Room and Bar, un ristorante che da qualche mese è stato chiuso in circostanze misteriose. La verità è venuta a galla soltanto di recente e si è scoperto che il gallese è in realtà soffocato da debiti per circa mezzo milione di euro.
Una cifra astronomica che lo ha costretto a chiudere bottega dopo oltre dieci anni di attività, senza dare nessuna comunicazione ai clienti che a un certo punto hanno ritrovato le porte del locale sbarrate e coperte da un messaggio criptico. Secondo il Sun all'inizio di questo mese il ristorante è stato chiuso definitivamente per i troppi debiti, una situazione di cui neanche i dipendenti erano a conoscenza.

Giggs soffocato dai debiti
Dopo la lunghissima carriera da giocatore trascorsa tutta al Manchester United Giggs si è riciclato nel mondo del calcio lavorando nel club della sua vita come vice allenatore in più occasioni, prima di accettare la panchina del Galles sulla quale è rimasto per quattro anni. Dal 2022 non lavora più come tecnico, ma parallelamente a questa carriera aveva avviato quella da ristoratore aprendo il suo locale nel 2014 assieme a Kelvin Gregory e Bernie Taylor, due vecchi compagni dei tempi della scuola. Il George's Dining Room and Bar si trovava a Worsley, vicino Manchester, e da alcune settimane era stato chiuso "soltanto per il weekend" come scritto su un cartello comparso all'improvviso davanti alla porta.
In realtà l'attività è stata liquidata perché aveva accumulato debiti per oltre mezzo milioni di euro, impossibili da poter sanare. Giggs e i suoi soci non hanno fatto trapelare nessuna informazione fino alla fine, sorprendendo addirittura i dipendenti che sono stati avvisati il giorno stesso della chiusura: i loro stipendi verranno pagati "a tempo debito", così come le dovute buonuscite, creando una situazione veramente incresciosa per tutti quelli che sono stati lasciati a casa da un giorno all'altro.