Gianluca Vialli sarà capo delegazione della Nazionale italiana
Gianluca Vialli da giovedì è al fianco della Nazionale. L’ex grandissimo centravanti di Juventus e Sampdoria potrebbe rimanerci in azzurro, perché potrebbe diventare il capo delegazione dell’Italia. Il presidente della Federcalcio Gravina gli aveva già proposto questo ruolo mesi fa, ma adesso l’accordo sembra più probabile dopo che la trattativa per l’acquisizione della Sampdoria, Vialli faceva parte della cordata, è sfumata.
Vialli potrebbe diventare capo delegazione dell’Italia
Gianluca Vialli ha raggiunto anche l’amico fraterno Roberto Mancini al centro tecnico federale di Coverciano, poi è partito con squadra e staff alla volta di Roma. I due ex compagni di squadra della Sampdoria, con Oriali e Gravina hanno fatto visita all’ospedale pediatrico Bambin Gesù. L’ex bomber rimarrà con la nazionale e vivrà la vigilia della partita con la Grecia, sarà a stretto contatto con i calciatori e sarà presente anche sabato all’Olimpico. Vialli ha già un ruolo ufficiale perché la Uefa lo ha scelto come uno degli ambasciatori italiani per l’Europeo, ma il presidente federale in queste ore cercherà di convincerlo ad accettare il ruolo di capo delegazione della Nazionale, ruolo rimasto vacante dopo l’addio di Gigi Riva. Gravina nei mesi scorsi pubblicamente disse:
Vialli è la persona ideale per ricoprire il ruolo di capo delegazione, lo aspettiamo perché sappiamo quanto tiene all’azzurro e quanto possa dare in termini di valori e professionalità.
Come sta Gianluca Vialli
55 anni compiuti lo scorso luglio, Vialli, che oltre a essere stato un grande giocatore e un allenatore vincente è pure un apprezzato opinionista, lo scorso anno svelò la sua lotta contro il cancro. Gianluca Vialli è sempre stato un leader, il tipo di calciatore che ogni tifoso vorrebbe nella propria squadra del cuore, e quel coraggio lo ha mostrato quando per la prima volta parlò della sua malattia: “La battaglia l’ho vinta, ma la partita ancora non è finita”. Mentre qualche mese fa, nella sua Cremona, raccontò l’evoluzione della malattia:
Sto ancora effettuando delle cure ma non considero questa situazione come una battaglia. Non puoi lottare contro una cosa che è più forte di te. Vivo questa cosa come fosse un viaggio da fare in compagnia di una persona indesiderata, che prima o poi si stuferà di me e se ne andrà.