Giampaolo: “Capisco i malumori, questo Milan è mio al 100%”
Milan-Fiorentina non è una gara come tutte le altre per Marco Giampaolo. Vietato sbagliare per il mister che nonostante la rinnovata fiducia della sua dirigenza all'indomani del ko di Torino, dovrà evitare ulteriori passi falsi (già 3 le sconfitte in questo avvio di stagione). Il tecnico in conferenza stampa ha parlato della difficile gara contro la Viola, partendo dal feeling con la squadra che nelle ultime ore si è dimostrata tutta dalla sua parte.
Milan-Fiorentina, Giampaolo in conferenza parte dalla fiducia dei giocatori
Le parole di Donnarumma, che ha confermato che tutto il Milan sta con il tecnico, non possono che far piacere a Marco Giampaolo, alla vigilia di Milan-Fiorentina: "Io parto dal presupposto che ai calciatori non puoi mai mentire, l'allenatore trasmette non solo con le parole, ma anche con i sentimenti, evidentemente lui ha recepito certe cose e si espone perché credo in quello che dice. Le partite sono tutte complicate, non esistono gare semplici, devi sudare con tutti, lo dimostra questo campionato, ma è da anni che va così. Ai miei calciatori dico di rispettare ogni avversario, ma alla fine è la mentalità che fa la differenza. Bisogna giocare con la mentalità vincente e non con il braccino corto".
L'allenatore del Milan e la rinnovata fiducia della dirigenza rossonera
Fiducia da parte dei giocatori, ma anche da parte della dirigenza che ha apprezzato la prestazione del Milan a Torino nonostante il risultato negativo: "La fiducia non è qualcosa che ti regalano perché sei bello, alto e con gli occhi azzurri. Per alcuni è il risultato, per altri è dare continuità al processo di lavoro. Tanti anni fa ho fatto il dirigente di una squadra anche io, so come ragionano i club. Le valutazioni sono sui contenuti, se il club ha ritenuto di esporsi è perché avrà fatto le sue valutazioni". E a proposito delle critiche ricevute: "Io le critiche le capisco, il Milan ha una storia e ha milioni di tifosi. Capisco i malumori e le critiche, ho il dovere di continuare a lavorare. Bisogna cercare di migliorare le performance della mia squadra. Mi limito al mio compito. La squadra la sento mia, ma poi non è mia, ma dei tifosi"
In cosa deve migliorare il Milan contro la Fiorentina
In cosa dovrà migliorare il Milan contro la Fiorentina? Giampaolo non ha dubbi: "A Torino non abbiamo ammazzato la partita, ed è quella la strada per la vittoria. Per lunghi tratti mi sono divertito perché la squadra giocava e aveva certezze nel giocare. La gestione di alcuni momenti purtroppo non è stata ottimale ma per alcuni dettagli. Come allenatore mi preoccupo di come la squadra riesce a recitare la parte nel suo complesso. L'obiettivo è di giocare a calcio, di fare la partita e gestire i tempi, di avere il controllo della partita e una percentuale di possesso palla superiore agli avversari. Per buona parte della gara contro il Torino questo io l'ho visto, l'atteggiamento della squadra mi è sembrato di grande convinzione. Il dettaglio molte volte può far saltare il banco".
I pochi gol del Milan e la cura Giampaolo
Quello che è certo è che il Milan dovrà migliorare soprattutto dal punto di vista offensivo, alla luce dei pochi gol segnati finora. Giampaolo è fiducioso: "Prima della partita di Torino le occasioni per tirare in porta non le avevamo create, è vero. E questo era un problema anche per lo stesso Piatek. Contro il Torino ne abbiamo avute diverse. Siamo stati imprecisi ma le occasioni la squadra le ha create. Non esiste un problema attacco. Piatek in quella posizione ritrova il suo habitat, è abituato a giocare lì. Leao ha le caratteristiche per giocare dall'altra parte. La sensibilità dei giocatori di trovarsi gli spazi è figlia delle loro qualità. Dobbiamo cercare di portare molti giocatori nella metà campo offensiva".
Quale Milan contro la Fiorentina
Potrebbero esserci delle novità di formazione rispetto a Torino per il Milan che affronterà la Fiorentina. Giampaolo non scopre le sue carte: "Abbiamo valutato attentamente le risposte fisiologiche di ogni singolo calciatore. Oggi facciamo un'altra valutazione poi deciderò. Sarò attento sulla risposta fisica. Credo che si possa difendere migliorando il possesso palla. La squadra ha temperamento, bisogna essere bravi a gestire meglio il possesso palla quando c'è reazione da parte degli avversari. Non ci sono gare in cui si riesce a dominare per 95′, in quei minuti bisogna limitare l'avversario con le abilità tecniche. Il modulo? A me non piace cambiare, quando cambi perdi riferimenti, dobbiamo proseguire in una direzione, il 4-3-3 o 4-3-1-2 sposta poco, sono le caratteristiche dei giocatori che determinano un certo modo di recitare dentro la partita. Non vince il modulo".