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La morte del calciatore Davide Astori

German Pezzella legge Assenza, la poesia di Borges dedicata a Davide Astori

Il 7 gennaio non è stata una data come le altre per il popolo Viola. Il 7 gennaio Davide Astori avrebbe spento 33 candeline, nel giorno del suo compleanno German Pezzella, difensore della Fiorentina che ha ereditato la fascia di capitano ha voluto ricordare l’ex calciatore leggendo i versi di “Assenza”, una poesia di Jorge Luis Borges.
A cura di Maurizio De Santis
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Il 7 gennaio non è stata una data come le altre per il popolo Viola. Il 7 gennaio Davide Astori avrebbe spento 33 candeline, nel giorno del suo compleanno sono stati tanti i messaggi e le frasi dedicate all'ex capitano della Fiorentina, alla sua famiglia, alla moglie Francesca e alla piccola Vittoria. "Asto", come lo chiamavano i compagni di squadra, è morto il 4 marzo 2018 a Udine (nella notte alla vigilia della partita di campionato coi friulani) ma vive nei cuoi di chi non lo ha mai dimenticato. German Pezzella, difensore della formazione toscana che ha ereditato la fascia, ha voluto ricordare l'ex calciatore citando una poesia di Jorge Luis Borges (poeta e scrittore argentino). Il titolo dell'opera è Ausencia (Assenza, tradotto in italiano) e il giocatore sudamericano ne scandisce i versi a poco a poco, quasi sussurrandoli.

Dovrò di nuovo erigere la vasta vita, specchio di te ancora: dovrò ricostruirla ogni mattina. Ora che non ci sei, quanti luoghi son diventati vani e senza senso, uguali a lampade di giorno.

È questo l'incipit della poesia scelta per in onore di Davide Astori, ricordato anche da Cagliari, Milan, Roma, Cremonese e Pizzighettone (le squadre di cui ha indossato la maglia in carriera, oltre alle 14 presenze in Azzurro raggiunte per le convocazioni in Nazionale). Pezzella prende fiato, trattiene la commozione e la legge tutta. In quel momento gli passa tutta una vita davanti.

Sere che ti hanno accolto come nicchie – prosegue il difensore, leggendo i versi nel video pubblicato da Sky Sport -, musiche dove trovavo te ad attendermi, parole di quel tempo, dovrò distruggervi con queste mani. In quale baratro potrò celare l'anima perché non veda la tua assenza, fulgida come un sole orribile che non tramonta mai, spietata, eterna? La tua assenza mi sta attorno come la corda al collo, come il mare a chi affoga.

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