Genoa, Maran racconta l’incubo Covid-19: “Prima gioivamo per un gol, ora per un giocatore negativo”
Lunedì 19 ottobre, alle ore 20:45, sarà lo stadio ‘Bentegodi' di Verona ad ospitare nuovamente il Genoa in un rettangolo verde. La sfida contro l'Hellas, valida per la quarta giornata di Serie A, rappresenta un primo passo verso la normalità in casa rossoblù. I liguri infatti, falcidiati da un alto numero di giocatori positivi al Covid-19, hanno vissuto giorni e settimane davvero molto particolari e difficili prima di arrivare a questo appuntamento.
E lo si evince dalle parole del proprio tecnico, Rolando Maran, che in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato delle difficoltà vissute dalla squadra definendo "surreale" questo periodo: "Non ci aspettavamo che potesse colpirci in quella misura e con quella forza. Ora non esultiamo più per un gol, bensì per un giocatore negativo al tampone".
Maran racconta la rinascita del suo Genoa dopo il caos Covid: "Un periodo surreale"
La positività di Mattia Perin, alla vigilia della sfida contro il Napoli del 26 settembre, ha dato inizio ad un periodo da incubo per il Genoa. Ben 22 contagiati complessivi che hanno portato al rinvio della sfida contro il Torino e all'inizio di un vero e proprio incubo per il club e per il gruppo squadra. "Devo dire grazie a tutta la Primavera del Genoa, compresa dirigenza e l’allenatore, per la loro disponibilità – ha detto Maran nel corso dell'intervista – Nei primi giorni eravamo, sei, sette, otto giocatori e pensare che tutto il resto della squadra era a letto, conciata in quel modo… Solo noi in Italia e forse in Europa abbiamo vissuto una cosa del genere, non è stato semplice per nessuno gestire un momento così traumatico”.
Nessun allenamento, pochi incontri tra squadra ed allenatore in un periodo in cui il calcio giocato è passato completamente in secondo piano: “Impensabile. Non voglio dire ‘incredibile’, perché il Covid-19 è una cosa seria, ma non ci aspettavamo che potesse colpirci in quella misura e con quella forza – ha raccontato il tecnico rossoblù – Avevamo sempre fatto le cose con grande cautela ed attenzione. Invece da quel giorno ci sono stati pochi allenamenti, nessuna partita, e se prima gioivamo per un gol, adesso esultiamo per un giocatore negativizzato. Siamo su questi livelli”.
Un periodo difficile che ha unito maggiormente il gruppo
Tanti giocatori nuovi in un mercato quasi rivoluzionario da parte del Genoa che ha regalato a Maran tanti profili interessanti. Un gruppo che ha ancora bisogno di amalgamarsi al meglio in campo ma che si è unito in questo periodo difficile. “Parliamo di una situazione anomala, i cui effetti sui singoli sono sconosciuti. Viviamo alla giornata, ascoltando le sensazioni dei ragazzi – spiega Maran – Perciò è necessario che quanto accaduto ci dia ancora più compattezza pensando al futuro”.
Il gruppo in questi momenti fa davvero la differenza e il tecnico rossoblù ha voluto proprio sottolineare questo aspetto che alla ripresa del campionato, può essere un punto a favore della squadra: “Se devo proprio trovare un aspetto positivo, è questo. Ci ha colpito un tir in pieno viso. Questa storia ha colpito tutti noi: deve arricchirci e darci unità”. Il Genoa sarà ora chiamato ad una serie di partite difficile contro diverse big di A e Maran, a tal proposito, non ha alcuna intenzione di farsi trovare impreparato: "Ho il dovere di stare davanti portando la bandiera – ha concluso Maran – ma mostrando alla squadra ciò che provo davvero, senza finzioni”.