Gelo totale tra Uefa e Juventus, Real e Barcellona: “Nessun dialogo con loro”
"Nessun dialogo con loro". Basta questa frase secca pronunciata dal segretario generale della Uefa, Theodore Theodoridis, e ribadita dal presidente, Aleksander Čeferin, per spiegare come sia impossibile qualsiasi forma di mediazione tra la Federazione e i tre club fautori del progetto Superlega. Juventus, Real Madrid e Barcellona sono pronte a tutto: con una mano brandiscono il contratto fondante e lo sventolano sotto il naso degli altri 9 club (tra cui Inter e Milan) che hanno avviato la procedura di liquidazione dell'accordo e hanno patteggiato per ottenere il perdono accettando sanzioni pecuniarie; con l'altra agitano le carte dei ricorsi da utilizzare nella battaglia legale.
Lo scontro totale arriverà all'acme con il verdetto più atteso che sarà emesso dalla commissioni disciplinare federale: esclusione dalla Champions League, se per una o due stagioni, con provvedimento esecutivo da subito e altri afflittivi di tipo economico, è ulteriore materia d'interesse. "Le tre della Superlega dovrebbero essere spaventate da un'ipotesi del genere", è il commento del presidente della Liga, Javier Tebas, e spiega anche qual è l'aria che tira nella piramide calcistica, dal vertice fino alle federazioni nazionali affiliate. La prossima settimana è quella decisiva perché l'intenzione da parte della Uefa è far sì che, istruito il procedimento, la sentenza arrivi prima dell'Europeo che inizia l'11 giugno, giorno di Turchia-Italia.
Il duello cambierà campo e si trasferirà nella aule della giustizia (Tas) che prenderà in esame le obiezioni sollevate dai bianconeri e dalle due società spagnole. "Ne hanno tutto il diritto. Difenderemo con fermezza le nostre posizioni in qualsiasi sede", è il commento laconico del segretario Uefa nell'intervista al quotidiano Marca. Non c'è altra soluzione al riguardo, del resto la posizione del presidente, Ceferin, è molto netta: o cambiano idea e fanno dietrofront, pagando le conseguenze sul piano disciplinare del loro gesto, oppure non c'è alcuna possibilità di dialogo. "Ho ricevuto un messaggio whatsapp da uno di loro. Non ho risposto – ha ammesso al giornale portoghese, Record -. Prima fanno un comunicato stampa per dire che ‘la Superlega esiste ancora’ e poi due giorni dopo spediscono la richiesta per giocare in Champions League. Allora, dico, da che parte vogliono stare?"
A cosa puntano Juventus, Barcellona e Real Madrid? Nell'immediato almeno a ottenere una sospensiva, così da differire la pena alla prossima stagione. Ma l'obiettivo è un altro: forti dell'eccezione sollevata dal Tribunale di Madrid per la presunta violazione da parte di Fifa e Uefa delle leggi antitrust dell'Unione sulla libera concorrenza, sono decise a sollevare il caso anche dinanzi alla Corte Europea di Giustizia convinte di fare la storia con una sentenza epocale.
Cosa può accadere? La vittoria in giudizio non solo annullerebbe la squalifica (ma questa è la parte meno importante) ma di fatto assesterebbe un colpo mortale all’ordinamento calcistico vigente e al ruolo delle federazioni. In buona sostanza il sistema attuale verrebbe spazzato via: i vertici istituzionali si occuperebbero della parte regolamentare e delle licenze mentre l'organizzazione degli eventi ed eventuali nuovi progetti (come la Superlega) finirebbero in mano ai privati creando competizioni esclusive, appannaggio delle società più ricche e potenti.