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Gaucci, il fallimento della Napoli Sportiva spianò la strada ad Aurelio De Laurentiis

L’ex presidente del Perugia, dopo il fallimento del Napoli nel 2004, provò senza riuscirci a ricostruire il club campano. Un progetto che non decollò e che passò di mano all’attuale proprietario Aurelio De Laurentiis, che divenne presidente della società partenopea nel settembre di quell’anno dopo l’intervento del curatore fallimentare.
A cura di Alberto Pucci
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Con la morte di Luciano Gaucci se n'è andato un pezzo di storia del nostro calcio, L'ex presidente del Perugia, da tempo malato gravemente, è infatti scomparso nelle scorse ore a Santo Domingo: paradiso scelto come ‘buen retiro' per gli ultimi anni della sua vita, dopo i gravi problemi avuti con la giustizia italiana. Nato a Roma nel 1938, per ben 13 anni alla guida del club umbro, patron anche di Sambenedettese, Viterbese e Catania e vicepresidente della Roma al fianco di Dino Viola, Gaucci fu anche l'imprenditore che per primo promise di rifondare il Napoli.

Nell'estate 2004, quando il Napoli di Naldi fu dichiarato fallito a causa di un debito che al tempo sfiorava i 79 milioni di euro, arrivò proprio Gaucci che prese in mano la situazione fondando la Napoli Sportiva, acquistando alcuni calciatori (tra questi anche il portoghese Vidigal) e portando la squadra allora allenata da Angelo Gregucci in ritiro in provincia di Siena. Investì una quarantina di milioni di euro e promise ai tifosi azzurri di riportare la squadra in serie A in pochi anni a corredo di una presentazione in grande stile. Ma qualcosa andò storto.

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La lotta di potere con De Laurentiis

Il progetto di Gaucci ebbe però vita breve. La Covisoc non gli diede il permesso di realizzare il suo sogno, e la squadra non venne iscritta ad alcun campionato professionistico o dilettantistico. L'ingresso in scena del curatore fallimentare, permise dunque ad Aurelio De Laurentiis l'acquisizione del titolo sportivo e l'acquisto di fatto della società partenopea. "La nostra proposta è stata accettata in pieno, il titolo è stato assegnato a noi – esclamò raggiante il produttore cinematografico il 5 settembre del 2004 dopo la decisione della curatela – Ora non c'è tempo da perdere, bisogna mettersi al lavoro per allestire una grande squadra e una grande società".

Nonostante il reclamo presentato al collegio del Tribunale di Napoli, Luciano Gaucci dovette però tirarsi indietro e lasciare il club campano a De Laurentiis: "Sono amareggiato, è stato un gioco politico ai miei danni – dichiarò ai media l'imprenditore romano – Mi spiace per la città di Napoli e per i tifosi, meritavano di più".

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