Gattuso: “Sono un tecnico cazzuto e non mi dimetto. La proprietà faccia le valutazioni”
Cazzuto, si definisce così perché nella vita "mi sono conquistato tutto da solo". E soprattutto "non ho alcuna intenzione di dimettermi, perché dovrei farlo?". Nell'interviste in diretta TV alla Rai subito la vittoria contro lo Spezia il tecnico del Napoli, Gennaro Gattuso, gioca d'attacco, s'infuria contro i media per la eccessiva pressione nei suoi confronti e per delle critiche che ritiene ingenerose, quasi sembra mandare un messaggio al presidente, Aurelio De Laurentiis. Per la serie, se proprio non sei contento di quel che sto facendo allora prendi pure le decisioni che ritieni più opportune. Quanto a lui, ‘ringhio', nulla lo spaventa. "Per quanto mi riguarda posso anche andare ad allenare in Kuwait… se mi girano".
Successo e qualificazione in tasca ma le voci, insistenti, sulla panchina proprio non le ha digerite. Anzi, ritiene che certe opinioni siano pregiudiziali, ingiuste per quanto sta facendo. "Mi sembra tutto un po' esagerato nei miei confronti. Non ho capito perché sento dire da molti che mi devo dimettere. Io non mi dimetto, sto qui e faccio il mio lavoro. Sto buttando il sangue e credo di star facendo bene poi se i risultati del campo non saranno soddisfacenti mi giudicherà la proprietà".
Gattuso è un fiume in piena e scarica la sua tensione, lo stress accumulato in questi giorni senza nulla concedere agli interlocutori. "Accetto le critiche e so benissimo che noi allenatori siamo in discussione sempre – ha aggiunto l'ex milanista – ma questo che c'entra? Sistematicamente si chiedono le mie dimissioni e non vedo il motivo. Perché nessuno dice che è la mia quarta semifinale consecutiva in Coppa Italia. Nessuno dice che abbiamo tante assenze. Siamo una squadra forte a cui mancano due giocatori in attacco. Voglio vedere cosa sarebbe l'Inter senza i suoi giocatori forti là davanti come Lukaku".