Gattuso individua il vero pericolo per il Napoli: le barche, il mare, le isole
Il caldo, le barche, le isole e il mare. Più che il Barcellona, il vero avversario del Napoli – che nulla ha da chiedere a questo campionato – è il rischio di rilassarsi troppo e di arrivare alla sfida di Champions con gli occhi del micetto coccoloso e non della tigre. La vittoria della Coppa Italia (ai rigori contro la Juventus) ha consegnato ai partenopei tutto ciò che questa stagione poteva ancora riservare: la conquista di un trofeo e la contestuale qualificazione alla prossima edizione di Europa League hanno di fatto calato il sipario su questa seconda parte anomala di torneo a causa della pandemia da coronavirus.
Impossibile ambire alla rimonta in classifica fino ad agganciare la quarta posizione. Per compierla sarebbe stato necessario uno sforzo fisico e di concentrazione che va ben oltre con la media del periodo. Il calendario serrato, la mancanza di stimoli, le voci di mercato fanno il paio con l'appuntamento di agosto contro i catalani: al Camp Nou – o in altra sede, deciderà la Uefa tenendo conto della situazione di emergenza sanitaria che c'è in quella porzione di Spagna – gli azzurri giocheranno il ritorno degli ottavi di finale.
Dovranno farlo con l'obbligo del risultato a tutti i costi: si parte dal pareggio per 1-1 del San Paolo che sulla carta consegna ai blaugrana l'accesso alla Final Eight di Lisbona. Nei quarti di finale c'è già l'Atalanta, potrebbero esserci anche la Juventus (se supera l'ostacolo Lione) e la squadra di Gattuso: 3 italiane nella fase finale del trofeo, sarebbe un grande motivo d'orgoglio per il calcio tricolore.
I tifosi del Napoli lo sperano: dopo il periodo nefasto di Ancelotti, la sensazione comune è che l'impresa sia possibile a patto di arrivarci con gli occhi della tigre e non facendo le fusa come un micetto. Anzi, per usare un'espressione adoperata da "ringhio" più di recente, c'è il rischio che al Barcellona "facciamo il solletico se giochiamo così".
Non è questione di costruzione della manovra, né di gioco o di occasioni create: il Napoli segna poco rispetto a quanto mette in atto arrivando sotto porta e spesso concede il fianco agli avversari prendendo gol evitabilissimi. Gattuso lo sa e quando vede l'espressione rilassata, felice dei suoi calciatori in barca con i Faraglioni sullo sfondo un po' gli sale la pressione. E non è tutta colpa delle temperatura estive.
Noi possiamo scrivere la storia del Napoli – dice Gattuso -, il club non ha mai raggiunto i quarti di Champions League ma la città non ti aiuta… c'è caldo, ci sono le barche, ci sono tante isole.