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Gattuso ha un solo rimpianto, lo dilania: “Mi vergogno davanti a mio figlio per quella follia”

Gattuso ha spiegato nel corso di un’intervista il suo unico e solo rimpianto, niente a che fare con le accuse che lo riguardano da vicino in attesa del passaggio al Valencia. Spiega quanto si vergogni per un episodio in particolare.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Dopo una stagione trascorsa a osservare a distanza il campionato di Serie A e il calcio in generale, Gennaro Gattuso è pronto per ritornare ad allenare. Il tecnico calabrese aveva concluso la sua avventura sulla panchina del Napoli nell'estate 2020 prima dell'esonero e l'arrivo di Luciano Spalletti in azzurro a seguito del mancato approdo dei partenopei in Champions. La parentesi con la Fiorentina iniziata e poi chiusa nel giro di pochi giorni per divergenze con la società, ha portato ‘Ringhio' a decidere di restare fermo per un'intera stagione. Probabilmente non c'è stata nemmeno l'occasione per prendere tra le mani un progetto ambizioso in corsa e per questo ora si stanno aprendo le porte di una nuova esperienza sulla panchina del Valencia. In Spagna però non tutti sono d'accordo con questa decisione del club dando inizio a una campagna mediatica contro lo stesso Gattuso. Accuse di ogni genere per l'ex allenatore del Napoli.

Razzista, omofobo, macho man e anche sessista. chi più ne ha più ne metta per far indispettire ‘Ringhio': "Basta, siamo impazziti, che si diano tutti una calmata" ha tuonato alla Gazzetta dello Sport prima di replicare la sua rabbia in un'altra intervista rilasciata al Corriere della Sera: "Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire – ha detto – Nessuna persona, mai, può essere giudicata per il colore della pelle". Gattuso non vuole ovviamente dare spiegazioni su argomenti che a suo dire sono stati storpiati, fraintesi. Nel corso della chiacchierata, non sono però mancati riferimenti al suo passato al Milan e soprattutto all'episodio relativo alla gara contro il Tottenham, quando ancora guidava il centrocampo dei rossoneri, in cui rifilò la famosa rissa in campo con Jordan, vice allenatore degli Spurs, a suon di manate e la famosa testata di fine gara. A seguito delle tante accuse ricevute in questi giorni, quel gesto rappresenta forse l'unico per cui Gattuso ha dovuto dare davvero una spiegazione.

Gattuso ripercorre le tappe della sua esperienza al Milan in cui ha vinto tanto, praticamente tutto, con un allenatore come Carlo Ancelotti e una dirigenza capeggiata da Adriano Galliani che ricorda sempre come il migliore in assoluto: "Io considero Galliani come la persona migliore che ho incontrato nel calcio – ha detto – Sapeva dire sempre la cosa giusta nel momento giusto e quando ho capito che il suo ciclo al Milan stava finendo ho sofferto, molto". Nel corso della sua intervista però è stato proprio l'episodio relativo alla gara dei rossoneri contro il Tottenham nel 2011 a essere oggetto di discussione. Quel gesto è un ricordo ancora ben impresso nella sua testa: "Ho sbagliato e me ne vergogno, è stato un ingiustificabile errore – dice Gattuso con profondo rammarico – Certo, potrei dire che sono cose di campo ma invece me ne vergogno. Ho un figlio di quattordici anni, mi vergogni davanti a lui per quella follia quando me ne chiede giustamente conto". 

Uno dei tanti episodi che lo vedono protagonista in un Milan che ha poi lasciato, quasi in maniera naturale con la fine di un ciclo: "Non volevo essere un peso e volevo andare via in punta di piedi – ha sottolineato prima di specificare le cifre a cui ha rinunciato dopo i suoi 18 mesi da allenatore dei rossoneri – Cinque milioni e mezzo netti. Una parte è andata a pagare lo staff che altrimenti, con la mia uscita, sarebbe rimasto a piedi e non era giusto". Gattuso ora però sta provando a lasciarsi tutto alle spalle consapevole che nella sua prossima avventura dovrà faticare il doppio per imporsi così come ha già fatto un altre piazze. Al Valencia, nonostante Gattuso non sia stato ancora ufficializzato, Ringhio potrò affrontare proprio il suo mentore, Carlo Ancelotti: "È un maestro che riesce a gestire ogni gruppo e lo ha dimostrato al Real Madrid – ha detto annunciando poi lui stesso la sua prossima destinazione – Sarà bello incontrarlo in campo, nella Liga".

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