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Gattuso dà ordini severi al suo traduttore: oggi è il lavoro più difficile della Croazia

Gennaro Gattuso, tecnico dell’Hajduk Spalato, con modi spicci si è rivolto al traduttore ufficiale del club, nella conferenza stampa della vigilia del match del secondo turno preliminare di Conference League.
A cura di Alessio Morra
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Gennaro Gattuso è da quasi due mesi l'allenatore dell'Hajduk Spalato. Un'altra avventura all'estero, stavolta in Croazia per l'ex centrocampista del Milan che sta vivendo con grande trasporto e tanta passione. Gattuso ha già avuto modo di diventare popolarissimo anche in Croazia. Dopo aver battibeccato con un giornalista, stavolta in conferenza stampa ha dato un ordine perentorio al suo traduttore, al quale ha imposto un passo spedito, aggiungendo una frase poco elegante.

L'Hajduk di Gattuso è già impegnato in campionato e in Conference

Chiusa male l'esperienza con il Marsiglia, Gattuso è ritornato in pista nel mese di giugno quando ha accettato la proposta dell'Hajduk. Ha iniziato presto il pre-campionato, ha giocato anche contro Mourinho (che ha battuto per 1-0) ed ha soprattutto già iniziato a vivere la stagione in modo ufficiale. Successo all'esordio nel campionato croato e primo turno preliminare superato in Conference League, ne servono altri due di turni per accedere al tabellone principale.

Le parole colorite di Gattuso al traduttore dell'Hajduk Spalato

Nell'ultima conferenza stampa l'ex allenatore di Napoli e Milan, quella della vigilia del match di secondo turno di Conference League tra l'Hajduk e gli slovacchi del Ruzomberok, prima di cominciare ha dettato le regole al traduttore ufficiale del club. Poche parole, ma bastano, perché estremamente chiare: "Filip, non parlare troppo, vai, fai molto presto e vaff******". Chiaro e tondo Gattuso non cambia il suo stile.

Poi l'allenatore calabrese ha parlato della sfida tra il Ruzembrok e l'Hadjuk: "Non esistono partite semplice, avete visto che l'AEK Atene ha perso. Osserviamo l'avversario, il problema non sono i palloni lunghi di per sé, ma i palloni lunghi con pressing annesso. Ci aspetta una partita difficile e complicata. Anche le piccole squadre oggi si allenano bene e possono dare fastidio a chiunque. Sulla carta siamo migliori, ma questo non significa nulla se non lo dimostriamo".

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