Gattuso atterra a Valencia, Balotelli è pronto a seguirlo: l’ennesima rinascita di Super Mario
Rino Gattuso è atterrato in serata all'aeroporto di Valencia, dove domani sarà presentato ufficialmente alla stampa come nuovo allenatore dei ‘pipistrelli'. Il 44enne tecnico calabrese è arrivato con un volo da Malaga, visto che negli ultimi giorni ha soggiornato nella casa che possiede da anni a Marbella. Al suo sbarco, è stato accolto dallo staff del club e da alcuni tifosi che lo hanno applaudito, ricevendone in cambio parole entusiaste sulla sua nuova avventura.
"Sono molto felice, è la prima volta che vengo a Valencia e sono molto orgoglioso – ha detto Ringhio ai cronisti – Ho firmato un contratto con una squadra centenaria, con tanta storia ed è un onore. I tifosi non vedono l'ora, ed anch'io, domani parleremo di tutto in conferenza stampa e poi lavoreremo molto duramente". Gattuso, che firmerà un contratto biennale, dovrà sicuramente rispondere alle domande che gli verranno poste sulle accuse tirate nuovamente fuori – sulla falsariga di quanto avvenuto ai tempi della mancata firma col Tottenham – circa sue frasi del passato tacciate di razzismo, sessismo e omofobia.
L'ex allenatore del Napoli si è già difeso in maniera veemente nelle ultime ore in Italia, smentendo tutte le interpretazioni delle sue parole, che sarebbero state decontestualizzate e lette in maniera pregiudiziale. "Sono molto diverso da come vengo descritto da dodici mesi a questa parte – ha detto al Corriere della Sera – Si prendono dichiarazioni di anni diversi, le si isola dal contesto e si imbastiscono processi con l'obiettivo di delegittimare una persona, una vita. I tribunali sono cose serie: qualcuno accusa, qualcuno difende, qualcuno giudica. Qui il patibolo tecnologico si abbatte e definisce sentenze senza possibilità di appello. Io non sono un tipo da social. Se mi chiamano Ringhio, ci sarà un motivo. Non vado a caccia di facili consensi, non faccio il simpatico a comando. Sono uno che lavora, che ha sempre lavorato, che ha faticato tanto e che è grato alla vita per quello che gli ha dato".
"Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire – ha aggiunto – Ho allenato decine di giocatori che avevano la pelle diversa dalla mia, nel mio ristorante ne lavorano tre, ho avuto compagni di squadra ai quali ho voluto bene. Per me non conta il colore della pelle, conta la persona. La sua onestà, la sua lealtà. Mio padre è andato a lavorare in Germania per un anno e mezzo. Un quarto della mia famiglia è sparso nel mondo, tutti sono andati a cercare quella fortuna che la Calabria non gli aveva concesso. Come diavolo potrei essere razzista? Quanto alle donne, in ogni campo fanno come e meglio degli uomini. Lo stanno dimostrando nei governi, nelle aziende, in ogni settore. Più donne avranno responsabilità e meglio sarà. Il matrimonio tra gay? È vero che dissi che per me il matrimonio è tra uomo e donna, ma poi aggiunsi che per me ognuno è libero di fare come vuole. Ed è proprio quello che penso. Ogni libertà, compresa quella dei comportamenti sessuali, è benvenuta, è segno di progresso".
In ogni caso, la durissima campagna social contro di lui, a colpi di hashtag #NoAGattuso, non ha fatto cambiare idea al proprietario del Valencia, il contestatissimo Peter Lim, cui Gattuso è stato proposto dal potente agente Jorge Mendes, altro elemento che ha aizzato la contrarietà dei tifosi. Prima di recarsi a Marbella, il tecnico calabrese era volato a Singapore per incontrare Lim e dopo qualche ora il club spagnolo aveva esonerato il precedente allenatore José Bordalás.
La giornata dell'arrivo di Gattuso a Valencia è coincisa peraltro con una clamorosa voce di mercato diffusa da ‘El Chiringuito', secondo la quale Mario Balotelli sarebbe stato offerto al club spagnolo con l'approvazione del nuovo tecnico. Il 31enne attaccante bresciano è reduce dall'ottima stagione in Turchia all'Adana Demirspor (19 gol e 6 assist in 33 presenze) ed il suo nome è tornato in auge nel calciomercato europeo. E tuttavia l'indiscrezione non è stata accolta benissimo a Valencia, dove in pochi credono che l'operazione possa produrre effetti positivi, alla luce delle ‘balotellate' messe in mostra in passato. Balotelli viene visto come un altro Nani, giocatore estroso il cui arrivo nel 2016 ai ‘pipistrelli' fu un flop assoluto, con addio consumato appena un anno dopo.