Gattuso: “Allan fuori in Cagliari-Napoli, non si è allenato come dico io”
In Cagliari-Napoli Gennaro Gattuso vuole risposte importanti dai suoi ragazzi. Il tecnico va a caccia della continuità dopo la vittoria in casa dell'Inter in Coppa Italia, per mettersi alle spalle il tracollo interno contro il Lecce nell'ultimo confronto in campionato. Per farlo, spazio solo a chi è molto motivato e a tal proposito l'allenatore ha annunciato a sorpresa in conferenza stampa l'assenza di Allan. Un forfait non legato a problemi fisici, ma all'atteggiamento del brasiliano in allenamento, non gradito da Gattuso
Allan escluso per Cagliari-Napoli, l'annuncio a sorpresa di Gattuso
Nel classico appuntamento con la stampa della vigilia di Cagliari-Napoli, Gennaro Gattuso è partito dalla lista degli indisponibili. Oltre agli infortunati, non ci sarà nemmeno Allan. Ecco come il tecnico azzurro ha spiegato l'assenza a sorpresa del brasiliano: "Sono fuori Koulibaly, Milik, Lozano e Allan. Non si è allenato come voglio io e resta a casa. Domani è un altro giorno, si riparte senza rancore e metteremo nel mirino la partita di Brescia. Se lavorerà come voglio io, tornerà tra i titolari. Altrimenti aspetterà ancora".
Gattuso vuole rivedere un Napoli umile, come contro l'Inter
Gattuso a Cagliari vuole una squadra compatta, come quella vista contro l'Inter. Grande umiltà e disponibilità alla lotta e al sacrificio: "Dobbiamo scendere in campo da gruppo, tutti a disposizione l'un dell'altro. L'altro giorno avevo detto che il mio errore più grande una volta arrivato al Napoli era stato quello di pensare a una pressione alta. Noi oggi dobbiamo decidere al meglio cosa fare quando non abbiamo palla. La squadra deve essere brava a restare corta e non allungarsi, poi quando abbiamo palla abbiamo tanta qualità. Quello che conta è la prima palla, contro il Lecce ne abbiamo perse tante. Questo è un problema di tutta la squadra. Anche restare solo corti non serve, dobbiamo ragionare con umiltà in fase di non possesso. Noi dobbiamo fare quanto prima 40 punti. Non voglio sentire parlare di stimoli perché l'Europa è lontana. Non dobbiamo snobbare niente, dobbiamo giocare da squadra. Sempre. Poi rivedo alcune partite e non sembriamo una squadra: andiamo in difficoltà al primo errore. A Milano nel secondo tempo nei primi 10 minuti abbiamo sbagliato di tutto e recuperavamo da squadra. Io di questo sono stato contento. Ho letto di catenaccio, ma noi a San Siro abbiamo fatto il 46% di possesso palla".
Napoli, Gattuso su Elmas, Mertens e i giocatori che devono pedalare
Tornando sui singoli, l'allenatore del Napoli ha speso parole di stima per Elmas e Mertens reduci da una buona prova contro l'Inter. Possibile chance contro il Cagliari, anche se a prescindere da chi gioca tutti dovranno pedalare: "Mertens? A Milano ha giocato bene, ha tenuto palla e ci ha fatto salire. Sa legare il gioco, ha tecnica, sa muoversi in campo. Può fare il numero 9 ma può fare tutto. Ha una furbizia incredibile e tanta tecnica. Elmas lo ritengo un giocatore di testa, ha corsa e anche gamba, forse a tratti è troppo permaloso, ma ha una forza tecnica impressionante. In queste settimane dobbiamo gestire a livello fisico per avere i giocatori al top della forma. Il Napoli che vorrei è quello che ha grande voglia, che sa giocare a campo aperto, senza correre rischi. Dovete ricordarvi tutto quello che dico, non solo le cose negative. Dopo la chiusura del mercato avevo detto che occorreva avere in testa il Napoli per 24 ore al giorno. Io non devo gestire un solo giocatore, ne ho 24-25 e gli devo la massima coerenza. Bisogna pedalare e anche forte".
Gattuso e il Var a chiamata
Si è parlato molto di "Var a chiamata" nelle ultime ore. Una proposta che ha diviso il mondo del calcio. Gattuso, in linea con il presidente De Laurentiis, sembra gradire la possibilità di un utilizzo della moviola in campo in stile challenge come nel tennis: "Credo che il calcio sia cambiato, penso che gli arbitri debbano parlare a fine partita per spiegare quello che hanno visto e sentito. Per come è cambiato lo sport, l'arbitro deve parlare e dare la sua lettura della gara che ha diretto".