Gatti infrange una regola sacra del calcio con il suo inconcepibile autogol: si impara da bambini
La Juventus aveva la chance di tornare almeno per una notte in testa alla classifica. Qualcosa di abituale per i bianconeri, ma non negli ultimi anni. Pure per questo la partita con il Sassuolo aveva un peso specifico importante per la squadra di Allegri, che ha capitolato perdendo addirittura 4-2. Una sconfitta pesante a tutto tondo. Con sul banco degli imputati Szczesny e Gatti, che hanno commesso degli errori clamorosi.
Nel primo tempo il Sassuolo passa in vantaggio con Laurentié che sfrutta una papera del portiere polacco, che prova a respingere il pallone, ma lo fa malissimo e di fatto se lo butta alle spalle. La Juve trova il pari con l'autorete di Vina. Ma il Sassuolo è in giornata di grazia e torna avanti con un gol favoloso di Berardi. Nella ripresa Chiesa trova il pari. La partita è in equilibrio e la Juventus prova a vincerla, ma la perde. Szczesny sbaglia ancora, respinge male un pallone e Pinamonti da due passi insacca, gol e 3-2. In quel momento gira tutto.
Il finale di partita è horror per la squadra di Allegri, che subisce pure il quarto gol. Un gol che ha fatto il giro del mondo. Perché l'autorete di Federico Gattiè stata davvero incredibile. Un errore quello dell'ex centrale del Frosinone che ha provocato l'ilarità dei social e le critiche di una valanga di appassionati, juventini e non. Un errore quello di Gatti che è davvero grave, non solo perché ha chiuso la partita. Ma perché ciò che ha fatto non è davvero concepibile su un campo di calcio.
Chiunque fa il calciatore, ma chiunque almeno una volta ha giocato una partita, anche con gli amici, sul campetto o in spiaggia, sa benissimo che ci sono un paio di cose da non fare mai in fase difensiva. Non si passa mai il pallone in orizzontale, perché se uno dei centrali sbaglia lancia a rete, fronte alla porta, l'attaccante avversario. E, come in questo caso, un retro passaggio non si fa mai verso lo specchio della porta, che ci sia o meno il portiere.
Una regola non scritta, ma chiara, chiarissima, che va rispettata, ma che Gatti ha dimenticato in quel momento in cui ha deciso di restituire il pallone che gli aveva servito Szczesny, che dopo averlo rimesso in gioco non era rientrato tra i pali. La lezione Gatti l'ha imparata sulla sua pelle e c'è da scommetterci che un errore così non si ripeterà più.