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Gatti all’estero diventa un esempio di vita: “Faceva il muratore e giocava a calcio solo di notte”

Federico Gatti ha deciso il big match tra Juventus e Napoli, ora la sua storia viene esaltata all’estero: “Una favola che neanche si può inventare”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il gol con cui Federico Gatti ha dato alla Juventus la pesantissima vittoria per 1-0 contro il Napoli ha fatto il giro del mondo e portato il roccioso difensore di Rivoli sulle prime pagine ovunque, fino a varcare l'oceano e approdare in Sudamerica, dove il quotidiano argentino La Nacion gli ha dedicato un articolo per raccontarne la storia di sacrifici e portarlo ad esempio di chi nella vita ce l'ha fatta dandoci dentro con tutto quello che ha: "Federico Gatti un tempo faceva il muratore e giocava a calcio solo di notte – scrive il giornale – Ora il 25enne italiano sta prendendo il posto di Giorgio Chiellini come bastione nella difesa a tre di Massimiliano Allegri alla Juventus".

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Ma anche sui social la parabola di Gatti miete post in ogni lingua, descritta come "una favola" che "neanche si può inventare", per quanto è rara. Con la rete segnata al Napoli, il titolarissimo di Allegri è arrivato a quota tre in questa prima parte di campionato: le ultime due consecutive ed entrambe decisive per dare i tre punti alla squadra bianconera.

Difficile immaginarlo per chi il 7 agosto 2020 – a 22 anni – raccontava sul suo profilo Instagram la propria gioia per essere passato quell'estate dal calcio dilettantistico dell'Eccellenza a quello professionistico della Serie C con la Pro Patria: "Due anni fa facevo il muratore e montavo serramenti, la sera mi allenavo tra fango, campi ghiacciati e freddo… ne ho passate tante, esperienze positive e negative tutto mi è servito a crescere e a farmi diventare la persona che sono oggi, proprio oggi firmo il mio contratto da professionista, mio perché sarei stato disposto a tutto pur di arrivare, a rinunciare a qualsiasi cosa, a lottare contro tutto e tutti…".

In quel post c'era anche tutta la rabbia che vediamo oggi mettere sui campi di Serie A, una forza di rivincita nei confronti di chi non aveva avuto fiducia in lui: "Voglio ringraziare anche le persone che non hanno mai creduto in me, mi avete dato la forza giorno dopo giorno di non smettere di crederci, di migliorarmi, di non mollare mai…". Gatti concludeva promettendo di "sputare sangue" per la maglia della Pro Patria, un modo pugnace di intendere la professione di calciatore che non lo ha mai abbandonato, né quando l'anno dopo sarebbe approdato in Serie B al Frosinone, esplodendo nella cadetteria, né dopo che la Juventus lo acquistò per 7,5 milioni nell'estate 2022.

Impossibile che uno così non venga apprezzato dai suoi compagni: le parole che capitan Danilo – un altro che fa della dedizione il suo mantra – gli ha dedicato dopo la vittoria sul Napoli, valgono più di una medaglia. "Federico è un esempio per tutti noi, è un ragazzo umile che lavora tanto, ha avuto anche dei momenti difficili, ma è forte, resiliente, oggi ha dimostrato ancora una volta il ‘fino alla fine' della Juventus", ha spiegato il brasiliano.

Difficile che gli attaccanti della Serie A, pur fortissimi, possano spaventare chi raccontò così la sua storia: "Ho lavorato anche ai mercati generali, poi ho fatto il muratore, il serramentista, o riparavo tetti. Mi alzavo all'alba, anche con il gelo: era durissima. Ma è stato molto formativo. Lavoravo e giocavo per arrotondare, poi quando mio padre è rimasto disoccupato è arrivata la spinta in più: aveva fatto tanti sacrifici per me e dovevo ricambiare. La famiglia è tutto".

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