Gasperini tormentato da un pensiero dopo Atalanta-Roma: l’arbitro non aveva capito
Il VAR è stato ancora una volta protagonista della 18^ giornata di campionato offrendo il fianco a polemiche e interpretazioni. A farla da padrone due episodi di per sé molto simili che hanno coinvolto arbitri e i loro assistenti davanti alla moviola. Il primo in Atalanta-Roma, il secondo in Milan-Napoli e in tutte e due le occasioni, ci sono state critiche decise sulla scelta effettuata. A Bergamo a discapito dell'Atalanta di un polemico Gasperini, a San Siro nei confronti del Milan.
Due episodi che sono stati a loro volta determinanti per le sorti dei match con gli orobici che avevano solamente accarezzato l'idea di riemergere dall'1-2 al 2-2 (per poi venire sommersi 4-1 dalla Roma), e con i rossoneri che al 90′ avevano pensato di aver riacciuffato una gara compromessa dopo soli 4 minuti con il Napoli. Invece, il VAR ha decretato per entrambe le situazioni l'annullamento dei gol per fuorigioco. Ma anche se le dinamiche tra ciò che è accaduto al direttore di gara Massa a San Siro sono molto simili a ciò che è avvenuto a Irrati a Bergamo, sui due episodi arriva un ferreo distinguo da parte di uno dei diretti interessati, Gian Piero Gasperini.
Ospite televisivo nella domenica sera al Club di Caressa nel post partita della domenica sera in onda su Sky, il tecnico dell'Atalanta ha evidenziato alcune differenze fondamentali sui due casi. "Secondo me quello di ieri è un caso ancora diverso dall'attuale. Quello che sapeva Irrati è che aveva fatto gol Palomino, che quindi era in fuorigioco. L'arbitro ha dato gol e la palla era a centrocampo. Se fosse stata questione di fuorigioco attivo o passivo, sarebbe andato al monitor e invece era gol di Palomino in fuorigioco. E questo è un errore un po' più grande. Non c’è giustificazione, non può decidere il VAR se un fuorigioco è attivo o passivo".
Il riferimento nel post gara di Milan-Napoli è il confronto con quanto accaduto ai rossoneri, furiosi per la rete annullata a Kessiè dopo che il VAR ha richiamato Massa (questa volta sì, andato al monitor a rivedere le immagini) per un fuorigioco attivo di Giroud. Che ha scaldato anche il dopo partita di Stefano Pioli, incapace di accettare una decisione che poi si è rivelata fatale. "Non si capisce queste registrazioni tra di loro cosa sono, un segreto di stato?", ha incalzato ancora Gasperini dagli studi TV.
Anche in questo caso, il tecnico dell'Atalanta ha puntato il dito indice sugli arbitri, una categoria su cui vige il massimo riserbo su ciò che viene detto durante gli incontri. "Avrebbero chiarito tutto se si sapesse cosa si sono detti. Alcune volte ci può stare anche l’errore, si dice ‘abbiamo fatto un pasticcio’. Altrimenti restano sempre dubbi di un qualche cosa che non va bene". Una riflessione che potrebbe però venire ben presto accolta dal mondo dei fischietti, stando anche alle ultime dichiarazioni del designatore, Rocchi.