Gasperini sulla Juventus eliminata contro il Porto: “Per me, nessuna sorpresa”
Gian Piero Gasperini dovrà affrontare un delicatissimo ritorno di Champions League a Madrid, contro il Real. La sua Atalanta rischia di rimanere l'unica squadra italiana ancora in piedi dopo gli ottavi di finale. La Juventus è stata malamente eliminata dal Porto, la Lazio ha già salutato la coppa dopo il poker ricevuto all'Olimpico dal Bayern Monaco. I nerazzurri hanno invece resistito allo tsunami, aggrappandosi all'1-0 di Bergamo a favore degli spagnoli che mantiene ancora intatte speranze e desideri di qualificazione. Una realtà che sta ridimensionando ancora una volta il nostro calcio sul fronte internazionale, ma che per l'allenatore dei bergamaschi non è una sorpresa, anzi.
Prima di pensare a come fermare il Real Madrid c'è il campionato da giocare, la sfida con lo Spezia che rischia di diventare un semplice contrattempo di passaggio. Per Gasperini non è così, ma la sensazione è che si possa prendere sotto gamba la partita di Serie A in vista del ritorno di Madrid. Dopotutto sarà quella la gara su cui si deciderà molto della stagione atalantina: "Sarà dura, lo Spezia gioca bene, fondamentale fare risultato. Poi penseremo alla Champions League".
La Champions. La dolce ossessione di tute le squadre che si è trasformata in eterna ossessione per la Juventus, eliminata agli ottavi di finale dal Porto, tra polemiche recriminazioni e indici puntati. "In Italia si ha forse spesso troppa presunzione ricordando il nome del club. Ma il Porto è una squadra che sa giocare, è in testa al suo campionato, ha acquistato giocatori validi. Il livello in Europa è alto, ci sono squadre quotate, non mi meraviglia l'eliminazione della Juventus. Noi potremmo essere l'italiana migliore? Spiace perchè significa che le altre hanno fatto peggio".
Di peggio hanno fatto al momento due fuoriclasse assoluti, come Cristiano Ronaldo e Messi, eliminati da Porto e dal Psg: "Non guardo ai singoli, anche se Messi e Ronaldo sono dei campionissimi. In ascesa ce ne sono alktri che sanno fare la differenza, come Haaland, Mbappè. Eppure resto convinto della mia idea: in Champions continua chi si sa esprimere come squadra non aggrappandosi al campione".
