Gasperini sul rigore negato all’Atalanta: “Arbitro in confusione, c’è qualcosa di poco chiaro”
Il calcio di rigore non concesso all'Atalanta contro il Lipsia fa discutere. È l'episodio da moviola che ha alimentato le proteste da parte della ‘dea' che, con il risultato in quel momento di 0-1, aveva l'occasione di riequilibrare il match e la qualificazione. L'arbitro Lahoz va alla on-field-review ma, nonostante la revisione, non assegna il penalty alla ‘dea'. Il dialogo raccolto a bordo campo tra il direttore di gara e i colleghi al Var aiuta a capire perché abbia preso quella decisione ma non dissolve tutti i dubbi sul metro di giudizio adottato.
Tutto nasce da una punizione battuta da Koopmeiners: il tiro colpisce al gomito un calciatore della barriera che salta ma, pur avendo le braccia attaccante al busto in segno di protezione, viene considerato in fallo dall'arbitro. In quell'occasione per Lahoz c'è un'infrazione da sanzionare con un'altra punizione, questa volta dal limite. A calciare è Malinovskyi: il tiro è potente, la palla impatta con la mano destra e poi carambola sulla sinistra di Olmo.
Il direttore di gara lascia correre, per lui quello – e questo va in contrasto con la dinamica precedente che ha ritenuto irregolare – non è fallo. Il Var lo richiama e va a bordo campo. "Se la tocca col braccio destro, con la mano destra non è rigore – sono le parole captate dalle telecamere di DAZN durante la on-field-review -. Se la prende con la sinistra invece sì".
Il botta e risposta dura un paio di minuti, dalla cabina di regia insistono che quelle immagini meritano un'attenzione particolare e Lahoz replica: "Fammene vedere un'altra". E sentenzia: "Mano destra… guarda, la prende con il polso della mano destra". Non è rigore, perché? Il primo tocco è quello col braccio destro che è attaccato al corpo. Lo mimerà anche i calciatori dell'Atalanta che chiederanno spiegazioni.
Deduzione che lascia perplessi considerato che rispetto allo sviluppo dell'azione precedente l'arbitro ha dato l'impressione di cambiare metro di valutazione: prima era fallo, dopo non più. Il tecnico dell'Atalanta, Gasperini, ha sottolineato l'incongruenza nelle interviste del dopo partita: "La cosa strana è che aveva dato un fallo sulla punizione precedente e invece ha ritenuto non punibile quello dopo… che forse era anche più evidente di quello di prima. C'è una grande confusione se lo stesso arbitro prende due decisioni completamente diverse in 30 secondi, c'è qualcosa di non chiaro".