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Gasperini sfida l’antica legge non scritta del calcio prima di Atalanta-Juve: nessuno osa mai farlo

Alla vigilia della finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus sia il tecnico nerazzurro Gasperini che il centravanti Scamacca hanno toccato il trofeo.
A cura di Alessio Morra
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C'è una regola non scritta nel mondo del calcio: mai toccare un trofeo, una coppa, prima della finale. Generalmente chi lo fa finisce con perdere l'incontro che vale il titolo. Ma in casa Atalanta la scaramanzia non esiste e alla vigilia del match con la Juventus di Coppa Italia sia il tecnico Gasperini che il bomber Scamacca hanno toccato il trofeo. I posteri, che arriveranno a breve, l'ardua sentenza.

Gasperini e Scamacca toccano il trofeo prima di Atalanta-Juventus

Nella conferenza stampa della vigilia di Atalanta-Juventus l'attaccante Gianluca Scamacca, tra il serio e il faceto, con un sorriso tremebondo, decide di toccare il trofeo, in barba alla scaramanzia. Pochi secondi dopo fa esattamente la stessa cosa Gian Piero Gasperini, che sfida anche la cabala. Magari ha pensato che c'è un rituale da cambiare visto che le due precedenti finali sono andate male.

Gasperini in un certo senso imita Allegri che, alla vigilia della finale del 2022, nella conferenza della vigilia con Chiellini mentre l'ex capitano bianconero rispondeva alle domande dei giornalisti, toccò i nastrini tricolori basti ai lati della coppa e poi toccò il trofeo. Poco dopo motivò il suo gesto: "Sono una persona ordinata, c'erano i nastri intrecciati tra loro e li ho messi a posto". La Juve finì per perdere quell'incontro per 4-2.

Chi ha toccato la coppa prima di una finale

Prove scientifiche non esistono. Ma ci sono diversi precedenti che suggeriscono che sarebbe meglio non toccare il trofeo prima di una finale. Payet lo fece prima di Atletico Madrid-Marsiglia del 2018, i francesi persero 3-0 la finale di Europa League. Toccò la Coppa del Re Iker Munain prima del derby basco che valse il titolo del 2020 (giocato nel 2021) che l'Athletic perse 1-0. E fece la stessa cosa Marinho nella finale di Copa Libertadores tra Santos e Palmeiras, che vinse con un gol al 99′. Di casi ce ne sono tanti, ma all'Atalanta, anche giustamente perché questo tipo di cabala è in realtà una forma di superstizione, non ci credono.

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