Gasperini incarta Sarri, l’Atalanta domina e batte la Lazio: vola in zona Champions
L'Atalanta domina la Lazio all'Olimpico e conquista una bella vittoria (0-2). Sale di giri e viaggia a un'altra velocità rispetto ai biancocelesti. Ventitre tiri, di cui 10 nello specchio della porta, scandiscono la forza dei nerazzurri. La ‘dea' vince lo scontro diretto in trasferta, sale al terzo posto e mette le mani sulla zona Champions, scaraventando il Milan al quinto posto. Gasperini, ancora lui, ha incartato Sarri sfoderando le armi migliori, mettendo in vetrina quel che la sua squadra sa fare quando è in serata. Lookman e Hojlund devastanti lasciano il segno (anche) nella Capitale.
Ha avuto ragione (ahilui!) il tecnico toscano quando, alla vigilia della partita, ha preso in prestito la frase di Pep Guardiola sull'Atalanta: quando giochi contro di lei è come andare dal dentista. Ti lascia addosso quella sensazione di timore che ti sale quando ti accomodi sulla poltrona e poi senti il trapano ruotare alla massima velocità, emettendo quel sibilo penetrante.
Ecco i biancocelesti hanno avuto quel tipo di atteggiamento: immobilizzati, incartati da Gasperini e dall'interpretazione che ha chiesto alla squadra: pressare, chiudere spazi, non concedere fiato né possibilità di ragione, tagliare le linee di passaggio, fare densità, spegnere le fonti di gioco, devitalizzare i calciatori più pericolosi, muoversi in blocco come una falange.
È la ‘dea' nella sua versione migliore, quella che ti mette il fiato sul collo e ti sfianca, nella testa e nelle gambe. E poi ti azzanna. Lo fa con quei due là davanti, Loookman e Hojlund che sono imprendibili e quando dialogano con la palla si trovano a memoria, come se giocassero assieme da una vita.
Tiro a giro. Che non fosse serata il tecnico dei capitolini deve averlo capito quando Zappacosta s'è travestito da Insigne (uno che nel Napoli del "comandante" estraeva spesso dal cilindro prodezze del genere) e ha trafitto Provedel con un destro carico di effetto che s'incunea, scavalca Provedel e poi si spegne all'incrocio dei pali. Imparabile.
Ciro, proprio tu. Sui piedi dell'attaccante della Nazionale capitano le due migliori occasioni per la Lazio. La prima in avvio di match quando, anticipando anche Milinkovic-Savic, ciabatta oltre la traversa la palla che, se avesse lasciato al serbo, avrebbe preso ben altra direzione. La seconda in apertura di ripresa: favorito da un doppio rimpallo, dribbla Toloi poi spara addosso a Musso. L'estremo difensore ci metterà una mano provvidenziale anche intercettando un destro velenoso che Zaccagni aveva già visto in porta.
Lookman, look me: che tandem con Hojlund. L'attaccante nigeriano è la solita scheggia impazzita Non lo fermi, non lo prendi e se ti scappa non lo vedi più. Prende una traversa su doppia deviazione di Romagnoli (uscito per infortunio) e del portiere. Loookam, sempre lui, inventa una grande giocata: è sul fondo dell'area di rigore ma trova lo spazio per far male… il suo tiro è deviato.
Il raddoppio è quesitone di poco. L'Atalanta ha ormai preso il sopravvento e la stessa Lazio non riesce ami a trovare il bandolo della matassa. I nerazzurri recuperano palla a centrocampo e si fiondano in profondità: Lookman disegna un assist delizioso per Hojlund che deposita in rete lo 0-2. Lo aveva mancato in precedenza incrociando troppo il destro. Look me, guardami, dice Gasp: la sua Atalanta è terza a 41 punti davanti alla Roma e al Milan. Per la Lazio sono dolori.