Gasperini distrugge la Superlega: “Volevano mandarci tutti a casa per salvare 12 club”
Dopo il successo della sua Atalanta sul Bologna, Gian Piero Gasperini è tornato sull'argomento Superlega dimostrandosi molto critico. Parole forti quelle dell'allenatore nerazzurro che non ha nascosto la sua amarezza nei confronti del nuovo format già naufragato. Gasp si è dimostrato in linea con tecnici come Klopp e Guardiola, e ha sottolineato i rischi che questo tipo di torneo elitario avrebbe potuto avere sul calcio internazionale e sulle squadre che non vi avrebbero participato, come la stessa Atalanta che probabilmente sarebbe fallita.
Gasperini dopo Atalanta-Bologna critico contro la Superlega
Ai microfoni di Sky, dopo la travolgente prestazione della sua Atalanta contro il Bologna, Gasperini ha detto la sua sul progetto Superlega: "Se a Firenze, a Palermo o a Torino salta la società, se non hai i bilanci a posto ci sarà qualcuno che li farà… Noi abbiamo rischiato qua di non giocare più, quella di stasera poteva essere una partita che non contava niente, come quella di Roma. Eravamo tutti a casa, o a livello di Serie B, perché? Per far giocare bene o salvare 12 società".
Con la Superlega, l'Atalanta di Gasperini sarebbe sparita
Fortunatamente dunque, per l'allenatore nerazzurro, sono scesi in campo i tifosi e sono iniziate le retromarce soprattutto in Inghilterra. Ecco allora che è arrivato il dietrofront o quanto meno la sospensione, che a detta di Gasperini ha salvato il calcio: "Meno male che in Inghilterra, hanno avuto una bella retromarcia, sennò stasera per cosa giocavamo. Coppa Italia a cosa serviva? Anzi qualcuno ha detto "che fortuna avete vinto il campionato, la Coppa Italia e la Supercoppa, riempendo la bacheca", ma poi squalificano tutti. Si può trovare qualcosa di bello per il calcio. È uno sport seguito in tutto il mondo e bisogna avere la speranza che il ragazzino, diventi un grande giocatore e che una piccola squadra possa giocare con le grandi. Poi se dobbiamo giocare sempre in bicicletta contro le Ferrari".
Se fosse stato invitato alla Superlega, Gasperini avrebbe detto no
L'amarezza di Gasperini è evidente. Cosa sarebbe successo se la Superlega fosse andata avanti? Probabilmente l'Atalanta e altre squadre medio-piccole sarebbero state costrette ad uscire di scena. Il tecnico inoltre ha sottolineato i rischi che questo tipo di annuncio avrebbe potuto comportare anche sugli addetti ai lavori: "Tutto è migliorabile, ma sempre con le tue possibilità che sono migliorate anche di tanto. Più contratti, possibilità di spendere un po' di più. Su questo target vai a scegliere i giocatori, senza mettere a rischio che il calcio sparisca. Con la Superlega, l'Atalanta chiude.
Secondo il tecnico la Superlega avrebbe avuto delle conseguenze gravissime. Per questo il mister sarebbe stato pronto al no, ad un eventuale invito: "Percassi dovrà fare fallimento, a differenza di altre situazioni. Capisco che da altre parti ci siano milioni di tifosi. Ma far saltare tutto il calcio… mi sembra eccessivo. Per fortuna c'è la gente che capisce benissimo. Poi ci sono i calciatori e gli allenatori, come Klopp, Guardiola. Pensate oggi a Firenze se si fosse giocato con il pubblico. Anche i giocatori sarebbero stati messi alla berlina. Sono amareggiato. Lunedì ero convinto che fosse finito tutto. Sembrava non valesse più nulla per noi. Non avremmo mai potuto giocare in Superlega e se mi avessero invitato non ci sarei andato".