Gaspart: “Se Messi vuole andar via lo faccia pure, basta che porti 700 milioni di euro”
Il Barcellona e Leo Messi sono sempre più distanti. Nonostante il tentativo del club di ricomporre la frattura, l'argentino non sembra infatti intenzionato a fare marcia indietro. Anzi, la sua decisione pare irrevocabile e probabilmente porterà le due parti a farsi la guerra in un'aula di tribunale. Se il giocatore è infatti convinto che la famosa clausola per liberarsi a costo zero sia ancora valida, Bartomeu e il consiglio del Barcellona sono invece sicuri del contrario. Esattamente come l'ex presidente Joan Gaspart.
"Messi non può andarsene ora. Non può farlo, se ne andrà nel 2021 – ha dichiarato l'ex presidente blaugrana a Radio Marca – Ho visto il contratto e la situazione è chiara, la clausola per liberarsi scadeva a giugno e non si può tornare indietro. E comunque preferisco perderlo a zero che per meno di 700 milioni. Qui comanda il club, non il calciatore. È il club che ci mette i soldi, anche se questa non è una questione di denaro".
La frecciata dell'ex presidente
"C’è un contratto firmato che parla chiaro. Se Messi se ne va per meno di quello che dice la sua clausola, sarà una cosa più umiliante del 2-8 contro il Bayern – ha aggiunto Gaspart – Ma Messi non deve dimenticare che i tifosi del Barça tengono più al club che al singolo calciatore. E se se ne va l’anno prossimo, avrà comunque 34 anni. Voglio molto bene a Messi, ma ne voglio di più al Barcellona. Se vuole andare via, pagassero la clausola. È una cosa che a me è già successa, me lo hanno fatto alle spalle con Figo. E qui è la stessa cosa, c’è una clausola di 700 milioni e i contratti lo confermano".
"Capisco che il suo entourage gli stia facendo pressioni per andarsene, ma se io fossi il presidente del Barcellona non accetterei neanche un euro in meno. I milioni di tifosi che gli chiedono di restare non contano? Crede forse che il Barcellona non lo abbia aiutato a diventare quello che è? Messi vuole lo scontro e io spero che il Barça lo trattenga un altro anno – ha concluso l'ex patron – Preferisco che se ne vada gratis che a 699 milioni. Non si deve abbassare il prezzo, neanche di un euro".