Gascoigne in aiuto di Rashford, allo sbando e fuori squadra: “Come me ai tempi della Lazio”
Paul Gascoigne in aiuto di Marcus Rashford: "Gazza" non è rimasto estraneo agli ultimi tormenti del ragazzo di Manchester, finito nell'occhio del ciclone in un susseguirsi di notizie che ne stanno raccontando il mal di vivere celato dalla fortuna, i successi e la fama. Tormenti che Gascoigne conosce benissimo per averli subiti, affrontati e in parte cavalcati. E per i quali ha spezzato pubblicamente una lancia per il 26enne inglese: "E' infelice, si vede ma non deve fare i miei stessi sbagli".
Un Gascoigne "papà", confidente e soprattutto consigliere: a 56 anni suonati e una vita spesa a rincorrere e affrontare i problemi, "Gazza" ha voluto dare la propria opinione su quanto sta accadendo a Rashford in Inghilterra, forte di un passato in cui molto (forse troppo) spesso ha vissuto situazioni simili. Un "male di vivere" che sta attanagliando l'attaccante dello United, in cui Gascoigne si è immediatamente rivisto.
Ciò che sta capitando a Rashford oramai è argomento sulla bocca di tutti: un talento purissimo, qualità assolute che lo hanno lanciato nel firmamento del Manchester United, squadra della sua città, e poi della nazionale inglese. Che sta rischiando di finire nel peggiore dei modi a soli 26 anni, tra problemi interni al Manchester United e una voglia di evadere dalle pressioni che sempre più spesso sfocia in scelte pessime, sbagliate e controproducenti. La scorsa settimana Rashford è finito nella morsa del club che lo ha escluso dalla squadra e lo ha multato con due settimane di stipendio trattenute per non essersi presentato all'allenamento.
Il classe 1997 sta vivendo una situazione a dir poco complessa, ancor più messa alla berlina pubblica da ulteriori racconti e indiscrezioni che ne stanno fagocitando la serenità. Così l'ex stella inglese Paul Gascoigne che di "disavventure" simili ha costellato il proprio genio e la carriera non è rimasto refrattario: "Non deve fare i miei sbagli. Potrebbe aver bisogno dell’aiuto dei compagni, dello staff. A volte ci sono problemi esterni al calcio" ha spiegato Gazza intervenendo a TMW. "Parliamo di un grande giocatore, che gioca in un top club e per il suo Paese, eppure non sembra felice. È evidente che ci sia un problema con l’allenatore, non festeggia nemmeno i suoi gol come prima…"
Parole che nascondono un dramma che Gascoigne conosce alla perfezione: "Capisco perfettamente che non è facile stare sotto i riflettori. Ricordo quanto fosse difficile al Tottenham: andavo da un consulente una volta alla settimana per parlare di ciò che non andava. Come uomo in alcune situazioni è difficile chiedere una mano, ma anche i calciatori ne hanno la necessità: tutti pensano che non ti importi di niente, ma la pressione non è sempre semplice da sostenere. E ora ha preso una multa come accadde proprio a me, alla Lazio".
Il riferimento di Gascoigne ritorna agli anni '90 quando imperversava sui campi della Serie A con la maglia capitolina, tra il 1992 e il 1995. L'episodio risale ad una sanzione che "Gazza" ricevette dal club proprio in occasione di un allenamento mancato: senza permesso non si presentò, preferendo portare la famiglia a Disneyland. Lo stesso posto, evidentemente amato dall'inglese a tal punto da raccontare poi un aneddoto sempre legato al parco di divertimenti, in occasione dell'amichevole col Siviglia di un giovanissimo Maradona, nel 1992: "Ricordo di aver giocato la partita dopo aver trascorso tre giorni di fila a bere a Disneyland. Nel tunnel degli spogliatoi ho detto a Diego che ero distrutto, a pezzi. Lui ha risposto: ‘Non preoccuparti, anche io’"