Gary Cahill: “Conte è arrogante, ma è un grande allenatore. Sarri? Non lo rispetto”
Otto stagioni nel Chelsea, otto trofei vinti, compresa la Champions League. Gary Cahill ha lasciato un segno nella storia dei ‘Blues', da quest'anno è un difensore del Crystal Palace. In questi giorni è stato intervistato dal Daily Mail e al quotidiano inglese ha parlato dei suoi anni con il Chelsea e in particolare di due tecnici italiani: Conte e Sarri, dei due ha un'idea diametralmente opposta.
Elogi per l'arrogante Conte
Nonostante lo abbia definito arrogante, in senso positivo, Cahill ha esaltato il tecnico che con il Chelsea ha vinto la Premier League nel 2016-2017 e la FA Cup nella stagione successiva. Il difensore ha spiegato perché secondo lui il tecnico dell'Inter è un grande tecnico, e lo ha paragonato a José Mourinho:
Conte è un grande allenatore. Ha detto ‘ok, cambiamo’. Conosce quella formazione a memoria e voleva in campo giocatori che sapessero a memoria il loro ruolo in quello schema. Se non lo sapevi, non giocavi. Io venivo schierato come centrale di sinistra, mentre nella formazione in cui ho vinto il campionato con Mourinho Azpilicueta faceva il terzino sinistro e io ero il centrale di destra. Eppure Azpi è diventato centrale di destra e io giocavo dall’altro lato. Ho parlato con Conte e lui era certo che avrebbe funzionate. I Conte, i Mourinho, non staccano mai. L’attenzione ai dettagli, il modo di pensare, hanno una enorme fiducia nei propri mezzi. Un’arroganza in senso positivo.
Cahill, nessun rispetto per Sarri
Parole di tenore completamente diverso per Maurizio Sarri, che mise ai margini Cahill che da capitano passo a riserva, con pochissime presenze in Premier League. Il tecnico, che ora guida la Juventus, dava troppa importanza alla tattica secondo il centrale, che poi ha capito che non aver preso parte al ritiro pre-campionato lo ha danneggiato molto:
Siamo andati ai mondiali 2018 e siamo arrivati in semifinale, quindi io mi sono perso il ritiro, che ora come ora penso sia stato un problema enorme. Sarri era concentrato sulla tattica, forse troppo, e io mi sono perso tutta quella parte. La questione è iniziata con il piede sbagliato e a metà stagione qualsiasi tipo di rapporto ci fosse era andato. E non ci sarebbe mai stato modo di recuperarlo, difficile avere rispetto per alcune delle cose che ha fatto. Ma ho molto rispetto per il club e per i calciatori. Da giocatore importante, da capitano, avrei potuto mandare tutto all’aria, ma non è così che si fa. È stato semplice? No. È stata sicuramente una delle cose mentalmente più difficili da affrontare, anche perché è durata tantissimo. Sarri non mi ha dato la possibilità di giocare.