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Garcia nervoso dopo la domanda pungente sull’Inter: “Sei sempre cattivo”. E risponde in francese

Alla vigilia della sfida con la Salernitana, il tecnico del Napoli si sente toccato su un nervo scoperto quando gli viene rammentato il distacco accumulato dalla capolista. “Siamo a un quarto del campionato, restano tre quarti per tornare su chi è davanti”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il tecnico del Napoli, Rudi Garcia, alla vigilia del derby con la Salernitana.
Il tecnico del Napoli, Rudi Garcia, alla vigilia del derby con la Salernitana.

Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono, a volte. Quelle che dà Rudi Garcia in conferenza stampa sono la reazione d'impulso sintomatica, quando toccati su un nervo scoperto. Ma è comprensibile, perché possa finalmente dormire tra due guanciali (o "sulle mie orecchie come si dice dalle mie parti") gli servirebbe un filotto di risultati pesanti (vittorie), meglio se contro dirette concorrenti.

Il Napoli arriva alla vigilia della sfida contro la Salernitana con 7 punti di distacco dall'Inter capolista, fuori dalla zona Champions (dopo la vittoria dell'Atalanta a Empoli) e col fiato sul collo di Lazio e Fiorentina che sono lì, alle porte.

Non sono molti ma, a giudicare dal trend (il pareggio col Milan ha fatto da zavorra) aumentano il coefficiente di difficoltà della scalata. La replica del tecnico francese è vagamente ironica. A un certo punto si esprime anche nella sua lingua, pure questo fa parte delle schermaglie con le quali fare i conti.

"Mi aspettavo una domanda cattiva dalla sua parte". Garcia la definisce "offensiva" ma spiega che nella sua lingua quel termine ha un'altra accezione. E per un attimo il suo eloquio fluisce in francese stretto a corredo del quesito scomodo. Ma si capisce che la intende come questione con sottofondo "negativo" e aggiunge: "Ho capito male forse. Siamo a un quarto del campionato, restano tre quarti per tornare su chi è davanti".

Altro aspetto della situazione, qui non c'è alcuna necessità di fare battute né di ricorrere a bisticci linguistici. "Possiamo migliorare in tutto, siamo forti e ovunque andiamo dobbiamo avere fiducia, personalità, coraggio e la capacità di lottare che va oltre il gioco con la palla".

Quale squadra si vedrà in campo e, più ancora, con quale assetto? Il 4-2-3-1 utilizzato nel secondo tempo contro il Milan può essere un punto di partenza ma Garcia focalizza l'attenzione (anche) su un altro aspetto.

"Abbiamo dimostrato non solo col Milan che questo modulo può essere utile, sappiamo metterlo in campo, potrebbe esserlo anche domani. Ma dobbiamo concedere meno gol e la fase difensiva può essere anche di riaggressione, di difendere in avanti. I ragazzi ne sono consapevoli e sanno che bisogna impegnarsi in 11, Solo così saremo più solidi".

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Quando rientra Osimhen? Garcia dà una risposta asciutta: si rimette alla volontà e alla professionalità del calciatore e al parere dei medici.

"S'è accordato con la società – ha aggiunto -. L'ho sentito tramite messaggio ma i dottori mi assicurano che sta seguendo il programma, sarà con noi settimana prossima. Non è che non mi interessa, ma per adesso mi concentro su chi può giocare".

Domanda dalle cento pistole, perché Lindstrom non trova così spazio? "È un esterno d'attacco e per ora per togliere il posto a Kvicha e a Matteo è un po' complicato. Ma quando si entra al loro posto anche con poco tempo bisogna dimostrare di essere determinanti. Vale per tutti i giocatori".

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