Garcia chiede una grande rosa e coccola un giocatore del Napoli: “È mon petit, il mio piccolo”
Giornata di presentazione per Rudi Garcia a Napoli, nello splendido scenario del Bosco di Capodimonte. il nuovo tecnico azzurro si è disimpegnato in perfetto italiano al fianco del presidente De Laurentiis. Un Garcia sicuro di sé e molto felice di essere tornato in Italia dopo i tre anni alla Roma (e due secondi posti): "Il primo regalo è essere qui con voi a Napoli – dice ai giornalisti – Quando sono arrivato in città e ho visto bandiere e striscioni, mi sono reso conto che i tifosi e la città sono molto fieri della squadra. L'obiettivo è far sì che questo succeda anche nel futuro".
De Laurentiis al suo fianco parla di finale di Champions League come obiettivo per la prossima stagione dopo l'annata dello Scudetto con Spalletti (e dei quarti in Champions per la prima volta nella storia azzurra), Garcia non si spaventa ma fa capire che per destini forti non servono solo uomini forti ma anche giocatori all'altezza: "Il presidente ha messo un'asticella bella alta, il sogno è vincere trofei. Il Napoli deve giocare la Champions ogni anno ed essere una squadra molto importante in Italia come è stato l'anno scorso. Io non ho paura di niente, a parte la salute. Ci sarà tanto lavoro da fare, ma la rosa è ampia, c'è anche la panchina per risolvere le partite".
Garcia sa che sono i calciatori a fare grande un allenatore e manda un messaggio a De Laurentiis sulla forza della rosa: "La cosa che mi ha rassicurato è che il presidente è ambizioso, vuol dire mi darà una squadra di qualità. E con una squadra di qualità possiamo divertire i tifosi. Le mie squadre attaccano, hanno il possesso palla e fanno gol. Darò il meglio di me, ma i giocatori sanno di dover dare di più. Io non vengo qui a rivoluzionare tutto. Se la squadra assomiglia nella rosa a quella dell'anno scorso, non toccherò molto, ma qualcosa farò. Il modulo? Abbiamo parlato tanto di 4-3-3, io ho fatto bene col 4-3-3, ma ho usato anche altri moduli di gioco, un allenatore deve adeguarsi alla rosa e saper cambiare spartito sia in partita che tra una gara e l'altra".
Il 59enne tecnico francese peraltro sa bene che il calciomercato potrebbe portargli via pezzi pesantissimi come Kim e Osimhen: "Sono nel calcio da tempo, so che potrebbe esserci qualche cessione davanti a un'offerta importante. Ma nessun calciatore è insostituibile. Io ho fiducia nel presidente e nella cellula tecnica del Napoli che lavora tanto bene sul mercato. Stiamo già lavorando sulla squadra, vediamo chi rimane al 100 per cento e chi potrebbe andarsene. E vediamo come migliorare la squadra, che è sempre migliorabile. Ma ora l'importante è stare qua e lavorare".
A Napoli Garcia ritrova un suo vecchio calciatore, per il quale ha d'impulso parole di grande affetto, Frank Anguissa: "Mon petit, il mio piccolo… anche se è una montagna fisicamente. L'ho fatto esordire io a Marsiglia, sono contento di ritrovare Zambo, ha fatto un grande salto di qualità da allora. E' andato in Inghilterra e in Spagna, ora in questa stagione ha dimostrato di essere un giocatore importante in campo e nello spogliatoio. Trovo un altro Frank, ora sa che con lui sarò ancora più esigente e che può ancora migliorare".