Gambia in Coppa d’Africa dopo un volo “disumano”: manca ossigeno, serve atterraggio di emergenza
Il Gambia è una delle ventiquattro nazionali che disputerà la Coppa d'Africa, che inizia sabato prossimo. La nazionale gambiana è giunta in Costa d'Avorio, dopo un volo tremendo. Il pilota è stato costretto a effettuare un atterraggio d'emergenza, perché sull'aereo è venuto a mancare l'ossigeno. Il tecnico Saintfiet ha detto esplicitamente: "Potevamo morire tutti".
La nazionale gambiana lunedì 15 gennaio farà il suo esordio nel torneo contro i campioni in carica del Senegal e sfiderà pure Guinea e Camerun. Insomma è in un girone durissimo. Ma le prossime partite saranno in ogni caso una passeggiata per i calciatori del Gambia, che hanno vissuto momenti terribili mentre erano in volo da Banjul verso la Costa d'Avorio. Sul loro aereo è venuto a mancare l'ossigeno, appena nove minuti dopo il decollo e il pilota è dovuto tornare all'aeroporto di Banjul per effettuare un atterraggio di emergenza. Le scorte di ossigeno a bordo erano esaurite.
La vicenda l'ha raccontata uno dei giocatori più noti (insieme agli ex Serie A Colley e Ceesay) Saidy Janko, che è transitato dal Manchester United e dal Porto e che ha vissuto esperienze in Ligue 1, Liga e Bundesliga. Il difensore su Instagram ha postato un video e ha scritto un lunghissimo post nel quale ha denunciato le condizioni della squadra: "C'era chi a bordo soffriva, chi aveva mal di testa e vertigini estreme. Tutto questo è inaccettabile".
Ancora più netto il c.t. Tom Saintfiet, in carica dal 2018, che parlando con Nieuwsblad ha detto: "Potevamo essere tutti morti. Ci siamo addormentati tutti velocemente. Anche io. Ho fatto brevi sogni su come era andata la mia vita. Veramente. Dopo nove minuti il pilota ha deciso di rientrare perché non c'era più ossigeno. Alcuni giocatori non si sono svegliati fino a quando non siamo atterrati. Abbiamo quasi avuto un avvelenamento da monossido di carbonio. Un'altra mezz'ora di volo e saremmo morti tutti. Le conseguenze potevano essere molto peggiori. Siamo grati che stiamo tutti bene".
Saidy Janko a corredo del video ha scritto un durissimo post, nel quale ha raccontato tutto il percorso della sua squadra: "Dopo aver viaggiato per 32 ore in totale dall'Arabia Saudita al Gambia con lunghe soste a Istanbul e Casablanca, oggi avremmo dovuto volare dal Gambia alla Costa d'Avorio per l'AFCON. Appena saliti sul piccolo aereo noleggiato per trasportarci, abbiamo notato il caldo immenso che ci faceva sudare. L'equipaggio ci ha assicurato che l'aria condizionata si sarebbe attivata una volta in cielo. Il caldo disumano combinato con la mancanza di ossigeno ha lasciato molte persone con forti mal di testa e vertigini estreme. Inoltre, le persone hanno iniziato ad addormentarsi profondamente pochi minuti dopo essere salite sull’aereo/decollo. Durante il volo, la situazione è peggiorata, lasciando al pilota senza altra scelta se non quella di avviare un atterraggio di emergenza all'aeroporto di Banjul nove minuti dopo il decollo. Cosa che è avvenuta con successo. Se non fosse stato per questo, le conseguenze sarebbero potute essere molto peggiori!!!… sapendo cosa sarebbe potuto succedere se fossimo stati esposti più a lungo a quella situazione – in aereo, a corto di ossigeno… Siamo grati che tutti si sentano bene, ma questa è una situazione che deve essere affrontata entrando nell’AFCON, poiché è solo uno dei nostri ostacoli sul dovere internazionale. Ciò è inaccettabile e deve cessare con effetto immediato".
Infine è arrivato un comunicato della federazione calcistica del Gambia, che ha confermato i fatti: "La Federcalcio del Gambia (GFF) è spiacente di informare il pubblico che il volo charter che trasportava gli Scorpions alla Coppa d'Africa è tornato a Banjul a causa di problemi tecnici. Il volo era in volo da nove minuti quando l'equipaggio se ne accorse e chiese immediatamente di tornare a Banjul. All'atterraggio, le indagini preliminari hanno indicato che c'era una perdita di pressione nella cabina e di ossigeno".